La Turchia lascia i tassi al 19%, ma è una presa in giro che non offre sollievo a bond e lira

Aspettative confermate sul costo del denaro di Ankara, ma nessuna illusione sul nuovo corso monetario sotto il nuovo governatore
4 anni fa
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Rendimenti turchi senza beneficio dall'ultima decisione sui tassi

La banca centrale ha lasciato i tassi d’interesse invariati al 19% e ciononostante i rendimenti turchi non stanno bevendo la narrazione che il nuovo governatore Sahap Kavcioglu vorrebbe propinare ai mercati. La scadenza a 10 anni oggi offre il 17,95%, quella a 2 anni il 18,55%. E la lira turca perdeva nel primo pomeriggio due terzi di punto percentuale, scambiando a 8,12 contro il dollaro. Poco prima del comunicato del board, il cambio si era rafforzato di circa lo 0,30%, scendendo a 8,03.

Questa di oggi è stata la prima riunione della banca centrale sotto la guida del nuovo governatore Sahap Kavcioglu.

C’era attesa per la sua decisione, anche se gli analisti si aspettavano già che avrebbe tenuto i tassi invariati. Dopo il licenziamento di Naci Agbal a marzo, i rendimenti turchi sono esplosi lungo la curva delle scadenze e la lira è collassata a doppia cifra contro il biglietto verde. E l’inflazione a marzo è salita sopra il 16%.

Nel comunicato, si legge che gli effetti della politica monetaria adottata non si vedono ancora sul trend dei prezzi al consumo, ma che ci si attende diventino visibili nei prossimi mesi. Ad ogni modo, l’istituto s’impegna a tenere i tassi d’interesse sopra l’inflazione e di centrare per quest’ultima il target del 5% a medio termine. Ma né i rendimenti turchi, né il cambio stanno reagendo di conseguenza, come dicevamo. E c’è un motivo: la banca centrale ha ammorbidito già i toni, eliminando il riferimento a possibili nuovi rialzi dei tassi nel caso servissero e al mantenimento della stretta monetaria “con decisione” per un periodo prolungato di tempo.

Rendimenti turchi più piatti con la nomina di Kavcioglu

In altre parole, ci troviamo dinnanzi a una farsa bella e buona. Kavcioglu è stato nominato dal presidente Erdogan con il preciso scopo di tagliare i tassi quanto più rapidamente possibile sotto il 10%.

Se i mercati non avessero reagito drammaticamente a questa scelta, il nuovo governatore avrebbe già abbassato il costo del denaro. Invece, sta semplicemente cercando di prendere tempo e fare digerire la svolta agli investitori, rinviando l’allentamento monetario ai prossimi mesi, forse già a maggio. I rendimenti turchi non a caso sono non soltanto esplosi nell’ultimo mese, ma anche dato vita a un appiattimento della curva.

Abbiamo già spiegato il perché: il mercato si aspetta con certezza che i tassi saranno tagliati e che l’inflazione sarà lasciata correre. Da qui, rendimenti turchi a lungo relativamente più in salita di quelli a breve. Probabile che la curva diventi almeno un po’ ripida al primo taglio dei tassi, quando non vi sarà più alcun dubbio sulla direzione che la banca centrale intenda assumere. Che l’obiettivo di Kavcioglu sia di tagliare i tassi lo confermano anche le sue critiche all’operato del predecessore, apparse sul quotidiano islamico-conservatore per cui scriveva prima della nomina.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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