Rendimento del Bot a 12 mesi in asta mercoledì 12 marzo

In asta questo mercoledì 12 marzo ci sarà il nuovo Bot a 12 mesi e il cui rendimento nelle ultime sedute è risalito dai minimi di mercato.
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Rendimento asta Bot 12 mesi marzo 2025
Rendimento asta Bot 12 mesi marzo 2025 © Licenza Creative Commons

Mercoledì 12 marzo sarà in emissione il nuovo Bot a 12 mesi e il cui rendimento potrebbe risultare un po’ più interessante rispetto alla precedente asta mensile di febbraio. L’importo da collocare sarà di 9 miliardi di euro, mentre il giorno seguente si terrà la consueta asta supplementare e riservata agli specialisti in titoli di stato per un ammontare massimo di altri 900 milioni (10% dell’importo assegnato mercoledì). Considerato che il 14 marzo arrivano a scadenza titoli annuali per un controvalore di 9,7 miliardi, possiamo affermare che l’emissione in programma per questa settimana non aumenterà, se non eventualmente di poco, le dimensioni del nostro debito pubblico.

Durata di 364 giorni

La data formale di emissione e di regolamento è stata fissata per venerdì 14, quando l’investitore dovrà versare al Tesoro l’importo prenotato in asta. Ed è da quel giorno che decorrerà il calcolo del rendimento per il Bot, la cui scadenza sarà in data 13 marzo 2026. Pertanto, il bond debutterà con una durata di 364 giorni.

Qual è il rendimento atteso per il nuovo Bot a 12 mesi? A febbraio l’asta ha esitato il 2,32% lordo, mentre a gennaio l’aggiudicazione era avvenuta al 2,51%. Sul mercato secondario era sceso fino al 2,23% al termine di febbraio. Nelle ultime sedute, tuttavia, si è registrata una lievitazione in area 2,33%. In pratica, siamo tornati ai livelli dell’emissione di un mese fa. E’ accaduto, infatti, che gli investitori hanno scontato gli effetti sia dei dazi dell’amministrazione Trump annunciati sulle merci europee, sia soprattutto delle spese in deficit legate al riarmo in Europa.

Rendimento Bot legato ai tassi BCE

Il rendimento del Bot per la scadenza a 12 mesi è aumentato molto meno rispetto a tratti della curva più alta.

Il BTp a 10 anni ha sfiorato il 4%, arrivando ad offrire in appena una settimana mezzo punto percentuale in più. E’ accaduto lo stesso ai rendimenti tedeschi, che mai dagli anni Novanta avevano accusato un colpo così violento sul mercato obbligazionario. La risalita più lenta dei rendimenti a breve termine è dovuta al fatto che essi risentono più direttamente delle azioni di politica monetaria. La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse anche la settimana scorsa dello 0,25%. Non si sa se ad aprile si prenderà una pausa, ma in ogni caso i tassi scenderanno ancora lungo il corso dell’anno.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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