Dei 9,50 miliardi di euro raccolti ieri in asta dal Tesoro, 1,25 miliardi sono arrivati con l’emissione della sesta tranche del BTp 1 ottobre 2039 con cedola 4,15% (ISIN: IT0005582421). L’importo è stato il massimo della forchetta 1-1,25 miliardi fissata alla vigilia. Le richieste sono state pari a 2,33 miliardi, per cui il rapporto di copertura è risultato di 1,87. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 103,40 e il rendimento esitato del 3,88%. Alla precedente asta di giugno, il rendimento era stato del 4,27%.
Cedola netta effettiva appetibile
Sin dal suo debutto nel mese di febbraio, il BTp 2039 si è apprezzato sul mercato di oltre il 4%.
In questo momento, la cedola netta effettiva, data dal rapporto tra cedola al netto della tassazione e quotazione di mercato, supera di poco il 3,50%. Anche se non fosse possibile rivendere il bond del Tesoro prima della scadenza, l’investitore incasserebbe ogni anno un flusso di reddito verosimilmente superiore al tasso medio dell’inflazione italiana. Dunque, l’operazione avrebbe un senso economico.
Nuovi tagli dei tassi BCE in arrivo
All’apice del rendimento toccato oltre tre mesi fa, il BTp 2039 offriva un premio di circa un terzo di punto percentuale rispetto al BTp a 10 anni. Ed esso risulta rimasto invariato. Nei prossimi mesi, poi, è probabile che i rendimenti italiani lungo la curva dei tassi scendano ulteriormente per effetto degli ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Il prossimo sarà quasi certamente giovedì prossimo, grazie al calo dell’inflazione nell’Eurozona sotto il target del 2%. Il mercato stima un quarto taglio per dicembre, quando il tasso sui depositi bancari scenderebbe al 3%.
Dunque, il BTp 2039 dovrebbe continuare ad apprezzarsi. Supponendo che il BTp a 10 anni seguisse il tasso sui depositi bancari e che la scadenza a 15 anni mantenesse gli attuali livelli di spread, da qui a poco più di un anno dovremmo attenderci una discesa del rendimento lordo in area 2,40-50%. L’ultima volta che questo tratto della curva ha offerto così poco fu nella primavera di due anni fa, prima ancora che i tassi salissero. Dunque, la nostra previsione si rivela alquanto ardita, a meno che lo spread tra BTp e Bund non si restringa ulteriormente nel medio termine.
BTp 2039 in ulteriore apprezzamento?
Prendendo per buono, dunque, questo scenario ottimistico, alla luce del fatto che il BTp 2039 possiede una “duration” modificata di quasi 11 anni, dovremmo attenderci una quotazione a fine 2025 in area 119. Si tratterebbe di un apprezzamento superiore al 15%, che andrebbe a sommarsi alla cedola relativamente generosa, dati i rendimenti nel resto dell’Eurozona.