Rendimento del Bund a 10 anni ai massimi da luglio, ecco cosa può succedere

Il rendimento del Bund a 10 anni è salito ai massimi da luglio sul clima di attesa per le elezioni Usa. Ecco i possibili movimenti futuri.
2 mesi fa
1 minuto di lettura
Rendimento del Bund a 10 anni ai massimi da luglio
Rendimento del Bund a 10 anni ai massimi da luglio © Licenza Creative Commons

Direzione 2,50% per il rendimento del Bund a 10 anni. Nel primo pomeriggio di oggi, il titolo di stato tedesco offriva il 2,4350%, il dato più alto dal luglio scorso. E lo spread italiano si conferma in area 126/127 punti base con il BTp a 10 anni ad avere superato la soglia del 3,70%, ai massimi da oltre due mesi. Da notare che ad inizio ottobre il decennale della Germania si attestava al 2,04%.

‘Trump trade’ sullo sfondo

E tutto questo ha a che fare con quanto sta accadendo in queste ore, vale a dire le elezioni negli Stati Uniti.

Si vota per il successore di Joe Biden, ma anche per rinnovare un terzo del Senato e l’intera Camera dei Rappresentanti. I sondaggi indicano un testa a testa, che incrementa l’incertezza. I mercati si sono posizionati da alcune settimane scontando una vittoria di Donald Trump, già presidente tra il 2017 e il 2021 e candidato repubblicano. La rivale Kamala Harris, attuale vicepresidente, è data in rimonta dai sondaggi e per questa ragione ieri il cosiddetto “Trump trade” si è indebolito, segnalando maggiore incertezza tra gli investitori. I siti di scommesse, invece, puntano su Trump senza grossi dubbi.

Aspettative d’inflazione al test delle elezioni Usa

Se mercati e scommettitori avessero ragione, il rendimento del Bund potrebbe continuare a salire nelle prossime sedute. Il ritorno di Trump significherebbe maggiori stimoli fiscali in favore della crescita, probabile aumento dell’inflazione e dazi anti-cinesi. Le aspettative d’inflazione salirebbero e gli obbligazionisti pretenderebbero maggiori rendimenti dagli emittenti.

Pur in forte risalita, il rendimento del Bund decennale resta ben al di sotto dei massimi toccati un anno fa al 2,90%. E anche nella primavera scorsa era tornato a salire sopra il 2,65%. Dunque, nulla di così drammatico se assistessimo a un suo incremento al di sopra del 2,50% e persino per un buon margine. Tuttavia, a nostro parere il rialzo non durerebbe a lungo insieme alla divaricazione degli spread.

Il mercato prevede un taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) a dicembre di mezzo punto percentuale. Ciò appare azzardato, specie alla luce di dati sul Pil nell’Eurozona del terzo trimestre superiori alle attese. Ad ogni modo, questo è quanto calcolano gli investitori.

Rendimento Bund tra geopolitica e tassi

Il rendimento del Bund difficilmente potrebbe allontanarsi troppo dai livelli attuali con tassi in calo. E l’eventuale vittoria di Trump alle elezioni americane aumenterebbe da un lato i rendimenti globali, ma zavorrerebbe le previsioni di crescita per l’Eurozona per via della sua politica sui dazi. L’allarme recessione spingerebbe la BCE a prendere sul serio in considerazione un maxi-taglio per dicembre. Per quanto già incorporato nelle aspettative degli investitori, ciò risulterebbe nel breve termine sufficiente a scongiurare un boom dei rendimenti sovrani e degli spread nell’area.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

locazione con cin
Articolo precedente

Il nuovo CIN rafforza i controlli: in campo anche l’Agenzia delle Entrate

evasione fiscale
Articolo seguente

Evasione fiscale: principali tipi, misure di contrasto e impatti