“Renzi da psicanalisi”, così l’ex premier Letta disgustato dal segretario PD

Matteo Renzi attacca Enrico Letta "vittima senza consenso", il quale replica che il segretario del PD sarebbe "un caso da psicanalisi". Si allarga il vuoto attorno al Nazareno. Cosa accade?
7 anni fa
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Leadership di Renzi vacilla

Renzi spererebbe in cuor suo che anche i Dario Franceschini lasciassero il PD, in modo da avere presa totale sul partito, gestendolo ancora di più a sua immagine e somiglianza. Per riuscire nell’obiettivo, dovrà accrescere la sua indisponenza, intensificare gli attacchi personali e politici contro “alleati” interni e minoranze, spingendo fuori dalla porta con la forza dei numeri chi non condividesse la propria linea, seguendo Bersani&Co a sinistra o aggregandosi ai rimasugli centristi presenti in Parlamento.

Che questa strategia possa essere portata avanti all’infinito appare improbabile. Il PD non è in fase di ascesa nei consensi, bensì in discesa, mentre sul piano politico si mostra un soggetto solitario e sempre meno di centro-sinistra, generando disorientamento tra la base, i cui connotati “ideologici” sono praticamente inesistenti. La scommessa renziana di creare il vuoto attorno a sé e di fare fuori ogni tipo di opposizione interna ha pagato fino a quando il PD sembrava avvantaggiarsene, ma adesso che il centro-destra è in ripresa e che Silvio Berlusconi sembra intenzionato a giocare la sua partita al centro, sono in tanti e sempre più numerosi a prevedere il rischio di perdere fette di elettori nel centro-sinistra, senza guadagnarne dall’altra parte. (Leggi anche: Berlusconi risorge ancora e stavolta grazie a Renzi)

Matteo Renzi non sarà eliminato con primarie, perché a maggior ragione che oggi il PD è semplicemente il suo partito, appare inverosimile che qualcun altro dall’interno riesca a sovrastarlo nei consensi. Il declino definitivo della sua leadership avverrebbe in Parlamento, quando le pattuglie di parlamentari, che pure dovranno per la gran parte a lui l’elezione, si renderanno conto di essere guidate da un generale senza meta, che insegue la sola bussola del ritorno al governo con chicchessia. Saranno gli smottamenti alla Camera e al Senato a decretarne forse la fine come leader politico.

Sempre che sia in grado di farsi candidare a premier alle prossime elezioni. E dalle parti di Franceschini non sembrano così convinti.

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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