Requisiti regime forfettario. Limite ricavi a 100.000 euro nella Legge di bilancio

Lega, requisiti forfettario: alzare il limite da 85.000 a 100.000 euro. La novità molto probabilmente sarà inserita nella prossima Manovra
2 mesi fa
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fattura emessa in forfettario
Foto © Pixabay

La Lega nei prossimi incontri di Governo sulla Legge di bilancio proporrà un cambiamento di requisiti di accesso al regime forfettario che in molti chiamano flat tax. Infatti, il leader Salvini ha espressamente comunicato nel corso di un incontro con un gruppo di imprenditori che l’attuale limite di ricavi/compensi fissato ad oggi a 85.000 euro potrebbe essere aumentato a 100.000 euro.

E’ una notizia che potrebbe essere presa con grande favore non solo da chi vorrà aprire la partita iva nel 2025 ma anche da chi nel corso del 2024 superato il limite di 85.000 (ma non quello di 100.000 euro) dal prossimo anno sarebbe costretto a passare al regime “ordinario”.

Vediamo nello specifico cosa potrebbe cambiare per il regime forfettario 2025.

Il regime forfettario. Le regole attuali

Prima di entrare nel merito delle novità che potrebbero essere apportate al regime forfettario, è necessario riprendere le regole di accesso al regime in parola.

Si tratta di requisiti che devono essere rispettati sia in fase di primo anno di applicazione del forfettario sia per la permanenza nello stesso regime.

A oggi, possono accedere al forfettario le partite iva che:

  • hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 85.000 euro;
  • hanno sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.

Attenzione perché la Legge di bilancio 2023 (L. n°197/2022) ha previsto un meccanismo in base al quale possono configurarsi due ipotesi alle quali è associato l’obbligo di fuoriuscita dal forfettario.

La prima: con ricavi superiori a 85.000 e fino a 100.000 euro, si esce dal regime forfettario con effetto dall’anno successivo a quello di superamento del limite. La seconda: con ricavi oltre 100.000 euro, l’uscita dal regime forfettario è immediata (regole ordinarie Irpef e IVA a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite di 100.000 euro).

Quali sono le cause di esclusione dal regime forfettario?

Quelli appena analizzati sono i requisiti di accesso al forfettario. Poi ci sono della cause oggettive di esclusione.

In particolare, il regime forfettario non può essere applicato:

  • dalle persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito;
  • dai non residenti, a eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato;
  • i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi.
  • gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari;
  • coloro che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente;
  • ecc.

Inoltre con ricavi oltre il 50% dall’ex datore di lavoro si esce dal forfettario.

Requisiti regime forfettario. Limite ricavi a 100.000 euro nella Legge di bilancio

Il forfetario è agevolato non solo rispetto agli adempimenti fiscali e contabili di norma richiesti a professionisti e imprese ma anche dal punto di vista della tassazione. Infatti il reddito conseguito dal forfettario è tassato al 15%. La tassazione di riduce al 5% per le imprese in fase di startup ossia nei primi 5 anni di attività.

Come detto per entrare e rimanere nel forfettario i ricavi/compensi non devono essere superiori a 85.000 euro. Se si inizia l’attività in corso d’anno il limite deve essere ragguagliato al periodo di effettiva operatività, cosicché risulterà più basso.

Detto ciò, ai fini della verifica della suddetta soglia devono essere presi in considerazione gli incassi e non il totale della fattura emesse. Si considerano solo quelle incassate.

Questo perché il regime forfetario si basa sul cosiddetto principio di cassa.

Nei prossimo incontri di Governo sulla Manovra 2024 la Lega ha intenzione di sostenere con fermezza l’innalzamento del limite di 85.000. L’obiettivo è quello di raggiungere quota 100.000 euro.

Ci sono molte probabilità che la proposta venga accettata.

Cosicché nel 2025 potranno accedere o permanere nel forfettario le partite iva che:

  • hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 100.000 euro;
  • hanno sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto.

Dovrebbero rimanere invariate la cause di esclusione.

Confermato il forfettario al 5%

Dovrebbe rimanere confermato il forfettario al 5%. Con il riferimento al nuovo limite di 100.000 euro.

In particolare, potrà applicare la tassazione ridotta da 15% al 5%, per i primi 5 anni dei attività:

  • il contribuente che non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
  • l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomi escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
  • qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non sia superiore al nuovo limite di 100.000 euro.

A ogni modo se ne saprà di più nella prossima settimana quando diventeranno più serrati gli incontri tra le forze di Governo per mettere nero su bianco le prime bozze della Manovra.

Riassumendo…

  • La Lega propone di innalzare da 85.000 a 100.000 euro il limite ricavi per il forfettario;
  • rimarranno invariati gli altri requisiti di accesso e le cause di esclusione;
  • il nuovo limite sarà valido anche per il forfetario in fase di start-up.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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