Residenza temporanea per la 104, cos’è e come averla

Una strada percorribile per non perdere il congedo 104 è la residenza temporanea. Ecco di cosa si tratta e come averla
2 anni fa
1 minuto di lettura
mia e rdc: si cambia

La residenza è il luogo dove un soggetto abitualmente dimora. E’ la casa in cui vive in pianta stabile. La residenza attuale di un soggetto è quella che risulta all’anagrafe del comune. E la residenza gioca un ruolo fondamentale nell’ambito del congedo 104.

Ci riferiamo alla possibilità riconosciuta al lavoratore dipendente di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di due anni per assistere un familiare disabile. Un familiare che può essere un genitore, un figlio, il coniuge, ecc.

Il congedo 104 chiede però che il lavoratore conviva con il disabile da assistere.

E l’INPS dice che la convivenza è accertata dalla “residenza”. In sostanza lavoratore e disabile devono avere stessa residenza. Abitare nella stessa casa.

Questo, tuttavia, significa anche un’altra cosa, ossia che se il lavoratore non ha residenza con il familiare da assistere, è costretto a trasferirla se vuole godere del congedo 104. Il cambio di residenza però non è sempre una cosa piacevole da fare. Soprattutto se si pensa anche ai risvolti fiscali che ne possono derivare. Ad esempio, un cambio di residenza per congedo 104 può avere effetti negativi ai fini IMU.

C’è, comunque, una soluzione per chi non intende trasferire “definitivamente” residenza. C’è la possibilità di un trasferimento residenza temporanea.

Cos’è e quanto dura la residenza temporanea

Per “residenza temporanea” si intende la permanenza in un luogo per non più di 12 mesi a carattere non occasionale (come potrebbe essere ad esempio un soggiorno turistico). Oltre tale periodo la dimora non può più ritenersi temporanea e l’interessato dovrà chiedere l’iscrizione nell’anagrafe della popolazione residente, pena la cancellazione dallo schedario della popolazione temporanea.

Chi vuole un trasferimento residenza temporanea deve attivarsi per chiedere di essere iscritto nel Registro dei residenti temporanei, disponibili presso le amministrazioni comunali.

E’ una possibilità che viene data a chi presenta particolari esigenze e che non è ancora certo di voler trasferire la residenza definitiva da un comune all’altro.

Come chiederla

La residenza temporanea non ha ancora gli effetti legati al concetto di residenza. In pratica una volta iscritti nel registro, è anche possibile richiedere la relativa attestazione ma senza che da ciò possa derivare alcun diritto assimilabile alla residenza stessa. La vera residenza effettiva, dunque, resta quella attuale e non quella nuova e temporanea.

Per chiedere la residenza temporanea in un comune è necessario il rispetto di una specifica condizione. Bisogna essere domiciliati da almeno 4 mesi nel comune in cui si vuole portare la residenza. La richiesta è da farsi al comune. Le modalità di domanda possono variare da comune a comune così come la documentazione che si chiede di presentare.

Cosa certa è che nella domanda per la residenza temporanea occorre indicare le motivazioni per le quali il richiedente non può o non intende stabilire la residenza in quel comune.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

pensione
Articolo precedente

Pensione sempre più bassa se l’economia cresce meno dell’inflazione

730 detrazioni
Articolo seguente

Detrazioni 730/2023: ecco cosa si recupera per i figli studenti a scuola o all’Università