Grazie al Decreto Rilancio, i fruitori dell’Incentivo “Resto al Sud” (misura che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017), potranno usufruire di contributo a fondo perduto per far fronte all’Emergenza Coronavirus.
Resto al Sud, di cosa si tratta?
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria).
La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.
Esso consiste, sostanzialmente, in un:
- Contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- Finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.
è possibile finanziare:
- La produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- La fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- La nascita di attività turistiche.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina web dedicata sul sito di Invitalia.
Decreto rilancio, potenziata la misura “Resto al Sud”
Ai sensi dell’Art. 245 del D.L. 34/2020, cosiddetto “Decreto Rilancio”, “al fine di salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla misura agevolativa “Resto al Sud”, nonché di sostenere il rilancio produttivo dei beneficiari della suddetta misura e la loro capacità di far fronte a crisi di liquidità correlate agli effetti socio-economici dell’emergenza Covid-19, i fruitori del suddetto incentivo possono accedere ad un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante”.
L’ammontare del contributo è pari a:
- 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
- 10.000 euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa.
Per accedere al contributo bisogna:
- aver completato il programma di spesa finanziato dalla suddetta misura agevolativa;
- essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni;
- avere adempiuto, al momento della domanda, agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario.
Il contributo è erogato in un’unica soluzione.
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