Anche i nipoti possono ottenere la pensione di reversibilità da parte dei nonni a determinate condizioni.
A chiarirlo è l’Inps in una circolare del 1999, la numero 195, con la quale specifica che non è necessario provare il mantenimento abituale del nipote. E quest’ultimo, infatti, convive con il nonno e non è autosufficiente economicamente, ha diritto alla sua quota di pensione di reversibilità.
La prova del mantenimento abituale del nipote, invece, va provato qualora quest’ultimo non conviveva con il nonno: la non autosufficienza, inoltre, non va verificata solo in relazione al reddito personale del nipote ma anche ad eventuali altri mantenimenti da parte di altri familiari.
Reversibilità nipoti: e se i genitori sono in vita?
La presenza di genitori in vita non pregiudica la fruibilità della pensione di reversibilità da parte del nipote alla morte del nonno solo se viene accertata l’impossibilità da parte di padre e madre a provvedere ai bisogni del figlio.
Con una circolare del 2000, infatti, l’Inps equipara i nipoti ai figliai fini della pensione ai superstiti qualora i genitori non siano in grado di mantenere i propri figli non svolgendo alcuna attività lavorativa e non beneficiando di alcuna fonte di reddito.
Il nipote per essere considerato autosufficiente e perdere, quindi, il diritto alla pensione di reversibilità del nonno, deve possedere un reddito che superi del 30% il minimo Inps mentre per dimostrare che i genitori non possono mantenerlo non deve essere presente alcun tipo di reddito.