In determinati casi i coniugi superstiti hanno diritto all’assegno di vedovanza fino a 3180 euro. Come canta Raf con il brano Superstiti: “Mi amavi già, lo capirai, non finirà mai, in una specie estinta noi, unici due superstiti”. L’amore è uno dei sentimenti più forti che una persona possa provare. È un legame che unisce due persone e che difficilmente è possibile spezzare, anche quando la vita ci mette di fronte a degli ostacoli. Neanche la morte, in effetti, può cancellare l’amore puro e vero.
Oltre al dolore emotivo, bisogna fare i conti anche con tutta una serie di questioni burocratiche, come ad esempio la suddivisione dell’eredità e la richiesta di eventuali trattamenti a cui in determinati casi si ha diritto, come l’assegno di reversibilità. Proprio soffermandosi su quest’ultimo trattamento è bene sapere che c’è chi ha diritto all’assegno di vedovanza fino a 3180 euro. Ma di chi si tratta e per quale motivo? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Reversibilità e 104: a chi spetta l’assegno di vedovanza fino a 3180 euro
L’assegno di vedovanza è un trattamento che va ad integrare, e quindi ad aumentare, l’importo della pensione di reversibilità. Per beneficiare di tale misura è necessario che il coniuge deceduto sia stato un lavoratore dipendente, sia del settore privato che pubblico. L’assegno di vedovanza non viene invece riconosciuto ai vedovi di lavoratori autonomi, iscritti alla gestione INPS, quali ex artigiani, commercianti, mezzadri e coloni. Per accedere a tale misura è inoltre necessario che i vedovi beneficiari della reversibilità risultino essere invalidi totali e inabili al lavoro al 100%, oppure titolari di indennità di accompagnamento.
Si tratta, pertanto, di un trattamento volto a garantire un sostegno economico a coloro che sono rimasti vedovi e si ritrovano anche a dover fare i conti con gravi disagi fisici o psichici. Ma non solo, si ritrovano anche a vivere una situazione economica disagiata. Al fine di ottenere l’assegno di vedovanza, inoltre, bisogna rispettare dei limiti reddituali. Entrando nei dettagli i soggetti richiedenti devono avere un reddito inferiore a 32.148,88 euro. Se il vedovo richiedente ha un reddito compreso tra 28.659,42 euro e 32.148,88 percepisce un assegno di vedovanza pari a 19,69 euro. Tale importo aumenta fino a 52,91 euro per redditi superiori, fermo restando il limite di 32.148,88 euro.
Tale trattamento, è bene ricordare, non viene riconosciuto in automatico. I soggetti interessati e aventi diritto, come i vedovi invalidi ai sensi della Legge 104, possono presentare apposita richiesta attraverso il sito dell’Inps oppure rivolgendosi ad un patronato. L’assegno di vedovanza può essere richiesto simultaneamente alla pensione di reversibilità. Coloro che non hanno mai richiesto in passato tale trattamento, inoltre, possono richiedere e ottenere gli arretrati fino a cinque anni. Considerando l’importo di circa 53 euro al mese per cinque anni, quindi, il vedovo interessato può percepire ben 3180 euro.
Io non trovo giusto che solo gli invalidi al 100%possono usufruire dell’assegno di vedovanza io sono vedova e sono invalida al 60% non è giusto
Ma come mai sul sito ufficiale INPS non c’è nessun modulo di richiesta per l’assegno di vedovanza? Sul sito INPS l’assegno di vedovanza NON ESISTE! Ci sono tutti i tipi di erogazione assistenziale tranne l’assegno di vedovanza. Per cui deduco che si tratta di una fake news. E troverò il modo affinché sia lo stesso istituto Inps a smentirla!
Occorre presentare domanda di ricostruzione pensione per trattamento di famiglia, non esiste “assegno di vedovanza” nel sito Inps. Saluti.
Occorre presentare domanda di ricostituzione pensione per trattamento di famiglia, non esiste “assegno di vedovanza” nel sito Inps. Saluti.
Errore di battitura : ricostituzione pensione per trattamento di famiglia
E vergognoso che date questo assegno di vedovanza lo date solo agli invalidi con legge 104 io sono vedova e sono invalida al 75% non è giusto dovrò pure riprendere a lavorare se voglio mangiare a 79 anni
Perché non viene riconosciuto agli autonomi cioè artigiani ecc. Si è cittadini di serie b ?
Io sono del parere che, chi rimane in vita dopo lacdipartita dibun coniuge, dovrebbe percepire tutta la reversibilità piena, cioè tutta la pensione che percepiva il defunto, i suoi versamenti facevano parte del suo nucleo familiare, quindi, almeno il coniuge dovrebbe essere liquidato pienamente.
Grazie e buona serata.
Quando si tratta di arraffare lo si fa s mani piene, quando si deve restituire il dovuto si trovano mille cavilli. Sono dell’opinione che bisognerebbe avere la possibilità di SCEGLIERE a chi e come versare i contributi. Di certo potendo io non li darei all’INPS!!!!
Quando si tratta di arraffare lo si fa s mani piene, quando si deve restituire il dovuto si trovano mille cavilli. Sono dell’opinione che bisognerebbe avere la possibilità di SCEGLIERE a chi e come versare i contributi. Di certo potendo io non li darei all’INPS!!!!