Con la vittoria di Donald Trump è festa per Bitcoin e, più in generale, per l’intero mercato delle “criptovalute”. Le quotazioni segnano nuovi massimi storici sull’attesa di una regolamentazione meno restrittiva negli Stati Uniti, prima economia mondiale. E l’entusiasmo trascina al rialzo i bond di El Salvador, che nelle scorse ore ha annunciato il terzo riacquisto per quest’anno. Oggetto dell’iniziativa saranno i titoli in scadenza tra il 2027 e il 2034 per un controvalore complessivo massimo di 2,5 miliardi di dollari.
Portafoglio Bitcoin in verde
I prezzi dei bond salvadoregni sono cresciuti in media del 4,7% dalle elezioni Usa. Il trend positivo rappresenta una rara eccezione sul mercato obbligazionario globale in questi giorni e ha a che fare con il boom di Bitcoin. Il presidente Nayib Bukele ha ordinato tre anni fa alla sua banca centrale di condurre acquisti progressivi della criptovaluta. In portafoglio adesso ne possiede 5.932 per un controvalore arrivato a superare nella giornata di ieri i 525 milioni. Dati i minori costi di acquisto, la plusvalenza teorica è arrivata a sfiorare i 140 milioni.
In questo momento, quindi, il portafoglio di Bitcoin vale l’1,5% del Pil. Nulla rispetto al peso che ha nel Bhutan, stato himalayano con un portafoglio di 12.574 Bitcoin. Vale 1,1 miliardi, circa un terzo del Pil. Le crypto sono state accumulate qui grazie al mining, reso possibile dall’abbondante energia idroelettrica disponibile.
Bukele scommette su Trump
Il riacquisto dei bond in El Salvador è un buon segnale, perché riduce il rischio di credito. Le agenzie di rating assegnano giudizi ancora molto bassi, pur in miglioramento di recente: B- per S&P, CCC+ per Fitch e Caa1 per Moody’s. Nei prossimi mesi, possibile una ulteriore revisione al rialzo. Bukele scommette su Trump per ottenere lo sblocco degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Riacquisto bond per migliorare fiducia
Poiché la posizione del presidente eletto è diventata favorevole alle criptovalute, la speranza è che riesca a far cambiare idea all’istituto di Washington. Il riacquisto dei bond fa parte di una più ampia strategia per migliorare la fiducia sui mercati ed eventualmente riuscire nel prossimo futuro a implementare il piano sui “bond vulcano“. Trattasi di emissioni per complessivi 10 miliardi di dollari in 10 anni, il cui capitale verrebbe per metà restituito in contante e per l’altra metà dopo cinque anni legandolo all’andamento registrato dai Bitcoin. Il progetto prevede altresì la costruzione di una città per il business, cosiddetta Bitcoin City, nel Nord-Est del paese e alle pendici di un vulcano attivo, la cui energia geotermica renderebbe possibile il mining a basso costo. La società turca Yilport Holding vi ha già investito 1,6 miliardi.
articolo ben fatto