Il Tesoro ha annunciato la riapertura di due Bot all’asta che si terrà martedì 29 ottobre. Nel dettaglio, parliamo di un titolo debuttato con durata residua di 12 mesi e di un secondo della durata di sei mesi. Nel dettaglio, parliamo del Bot 14 aprile 2025 (ISIN: IT0005592370) e del Bot 31 marzo 2025 (ISIN: IT0005614182). L’uno presenta attualmente una durata residua di 165 giorni, l’altro di 151 giorni in relazione alla data di regolamento fissata per giorno 31 ottobre.
Caratteristiche dei titoli in asta
La riapertura dei Bot avverrà per importi limitati: 1,75 miliardi e 1,50 miliardi di euro.
Torniamo alla riapertura dei Bot. Il Bot aprile 2025 venne emesse il 12 aprile scorso e oggi sul Mercato obbligazionario Telematico si acquista per 98,66 centesimi, offrendo un rendimento in area 2,95%. Il Bot marzo 2025 è stato emesso solamente poche settimane fa, per l’esattezza in data 30 settembre. A 98,74 centesimi, rende poco più del 3%.
Più che investimento, alternativa alla liquidità
Vi starete chiedendo se possa avere un senso partecipare alla riapertura dei Bot. La risposta è: dipende! Se avete liquidità sul conto corrente e volete impiegarla per pochi mesi, al fine di ottenere un minimo rendimento, ne vale la pena. Oltretutto, per quanto in calo la remunerazione a breve termine resta interessante.
Se volete investire nel senso pregnante del termine, il suggerimento sarebbe di guardare a scadenze più lunghe. Poiché i tassi scenderanno ancora nei prossimi mesi, sarà sempre più difficile inserire in portafoglio titoli di stato con rendimenti al 3,50-4%.
Riapertura Bot, niente cedole
Infine, vogliamo ricordare che i Bot offerti con la riapertura offrono rendimenti dati dalla differenza tra prezzo di rimborso alla scadenza (100) e prezzo di acquisto. Non sono titoli che stanno cedole. Sembra stucchevole ribadirlo ogni volta, ma la verità è che non tutti hanno investito in passato sul mercato sovrano e, soprattutto, nessuno nasce imparato.