Il ricalcolo retroattivo della pensione permette di ottenere l’importo corretto dell’assegno qualora vi siano stati errori. Più precisamente, la normativa non prevede il ricalcolo, ma solo la ricostituzione della rendita già liquidata qualora subentrino variazioni del montante contributivo che farebbero lievitare l’importo della stessa.
Questo può accadere in diversi casi. Il più comune è quello che vede i pensionati proseguire l’attività lavorativa anche dopo la pensione. Soprattutto per coloro che sono usciti in anticipo o, appartenendo al settore autonomo, decidono di continuare a lavorare, magari in ambito familiare.
Ricalcolo pensione retroattivo e ricostituzione della pensione
Come detto per il lavorate a volte c’è il rischio di andare in pensione senza che siano stati presi in considerazione tutti i periodi assicurativi, anche in presenza di requisiti contributivi sufficienti per ottenere la rendita. Cosa fare se ci si accorge di questa mancanza? A chi bisogna rivolgersi?
Ebbene, non tutto è perduto e l’Inps fornisce tutte le informazioni del caso. La normativa permette sempre di recuperare i contributi che non sono stati considerati al momento della domanda di pensione. Per farlo è necessario presentare una richiesta di ricostituzione della pensione, se il contribuente sta già percependo la rendita.
Ovviamente, questo passaggio, a differenza di quanto avviene per il lavoratore, non è completamente gratuito. L’Inps effettuerà il ricalcolo retroattivo della pensione tenendo conto dei periodi assicurativi non conteggiati in precedenza se provengono da altra gestione pensionistica. Al pensionato spetterà quindi una pensione maggiore pagando per il ricongiunzione.
In caso di versamenti contributivi in gestioni diverse da quelle dell’Inps, la ricostituzione permette quindi di ottenere una maggiorazione della rendita attraverso il ricalcolo sulla scorta di quanto versato in più, ma solo dopo che i soldi saranno confluiti sulla propria posizione previdenziale.
La ricostituzione per contributi mancanti
A volte, invece, la ricostituzione della pensione è richiesta a seguito di versamenti di contributi avvenuti successivamente alla pensione. In caso di contributi nuovi si parla di supplemento di pensione. In caso di contributi vecchi, invece, no. Il meccanismo di riconteggio è però lo stesso. Interessati, in questo secondo caso, sono soprattutto i lavoratori autonomi e liberi professionisti che non hanno versato tutti i contributi prima di andare in pensione o sono in ritardo. In questo caso la pensione è sempre liquidata a domanda dell’interessato, ma sulla scorta di un montante contributivo inferiore.
Qualora il contribuente in pensione versasse i contributi obbligatori mancanti in ritardo, potrà chiedere la ricostituzione della pensione. Anche se l’operazione non sempre è vantaggiosa. Se i periodi scoperti per i quali si chiede il riconoscimento della misura della rendita sono molto vecchi, c’è il rischio di dover pagare molto cara l’operazione. Più si va indietro nel tempo, infatti, maggiori saranno gli interessi calcolati e cumulati sugli importi dovuti.
A volte pagare per colmare vuoti contributivi, quindi, non è conveniente perché si rischia di ottenere una rendita di poco superiore a fronte di versamenti onerosi. Diverso se i periodi da riscattare sono più recenti rispetto alla liquidazione della pensione. In questo caso, gli interessi sono più bassi.
Da ricordare che la domanda di ricostituzione può essere presentata in qualsiasi momento. Non sono previsti termini di decadenza. L’istanza può essere presentata direttamente online sul sito Inps, accedendo con le proprie credenziali digitali (Spid, Cie o Cns).
Riassumendo…
- Il ricalcolo della pensione retroattivo a seguito di domanda di ricostituzione della pensione.
- Il pensionato può ottenere un assegno più alto se si accorge che alla sua pensione mancano dei periodi assicurativi.
- Come fare domanda di ricostituzione della pensione per periodi mancanti.