Diversi beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non hanno ricevuto la ricarica di febbraio, ci hanno contattato per chiedere se possa trattarsi di un ritardo o se il sussidio è stato sospeso, ed eventualmente per quale motivo.
In effetti qualcosa è successo: a seguito del rinnovo ISEE, l’Inps ha effettuato nuovi controlli sui requisiti di reddito per il diritto al reddito di cittadinanza. Di conseguenza sono stati ricalcolati i parametri di calcolo del sussidio in base ai dati della DSU aggiornata.
Attenzione: questo non significa che necessariamente chi non ha ricevuto la ricarica di febbraio ha perso il diritto al RdC. Potrebbe, in alcuni casi, trattarsi di un ritardo dovuto a ragioni diverse.
Ricarica febbraio in ritardo o reddito di cittadinanza sospeso: come scoprirlo?
Risolvere questo dubbio è fortunatamente facile: non bisogna far altro che accedere alla propria area riservata del portale Inps e verificare lo stato della domanda, visibile dal colore della manina riportata: se è rossa significa che il sussidio è stato tolto (quindi probabilmente è decaduto per perdita dei requisiti economici); se è arancione vuol dire che è stato solamente sospeso.
Nel primo caso è inutile presentare una nuova domanda perché l’interruzione è dovuta a perdita dei requisiti richiesti. Che cosa fare allora? La via prevede la richiesta dell’ISEE corrente, azione propedeutica per la richiesta del sussidio tramite nuova domanda, a patto di rientrare nei limiti di reddito. Questo documento permette di ancorare la domanda alla situazione attuale, qualora peggiorativa rispetto a due anni fa.
Vale la pena ricordare che è possibile chiedere l’ISEE corrente solamente se c’è stata:
- una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF),
- oppure una variazione del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%.
L’ISEE corrente può essere richiesto al CAF: al momento della domanda è sufficiente consegnare l’ISEE ordinario e la certificazione che comprovi la variazione della condizione lavorativa (ad esempio la lettera di licenziamento o il documento di chiusura Partita IVA); in generale tutto ciò che serve a dimostrare i redditi percepiti nell’anno 2019 può essere utile.