Ricarica febbraio: reddito di cittadinanza tolto o solo sospeso? Chi deve rifare la domanda

Per alcuni beneficiari, quella di gennaio è stata l'ultima ricarica della carta del Reddito di Cittadinanza. Come sapere se i soldi a febbraio sono in ritardo o se il sussidio è stato sospeso (e perché)?
5 anni fa
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Reddito di Cittadinanza: la parola passa ai sindaci?
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Diversi beneficiari del Reddito di Cittadinanza che non hanno ricevuto la ricarica di febbraio, ci hanno contattato per chiedere se possa trattarsi di un ritardo o se il sussidio è stato sospeso, ed eventualmente per quale motivo.

In effetti qualcosa è successo: a seguito del rinnovo ISEE, l’Inps ha effettuato nuovi controlli sui requisiti di reddito per il diritto al reddito di cittadinanza. Di conseguenza sono stati ricalcolati i parametri di calcolo del sussidio in base ai dati della DSU aggiornata.

Questo, per alcuni dei beneficiari (non sappiamo ancora quantificare la portata) ha comportato il superamento della soglia di reddito massima, con conseguente perdita del diritto.

Attenzione: questo non significa che necessariamente chi non ha ricevuto la ricarica di febbraio ha perso il diritto al RdC. Potrebbe, in alcuni casi, trattarsi di un ritardo dovuto a ragioni diverse. 

Ricarica febbraio in ritardo o reddito di cittadinanza sospeso: come scoprirlo?

Risolvere questo dubbio è fortunatamente facile: non bisogna far altro che accedere alla propria area riservata del portale Inps e verificare lo stato della domanda, visibile dal colore della manina riportata: se è rossa significa che il sussidio è stato tolto (quindi probabilmente è decaduto per perdita dei requisiti economici); se è arancione vuol dire che è stato solamente sospeso.

Nel primo caso è inutile presentare una nuova domanda perché l’interruzione è dovuta a perdita dei requisiti richiesti.  Che cosa fare allora? La via prevede la richiesta dell’ISEE corrente, azione propedeutica per la richiesta del sussidio tramite nuova domanda, a patto di rientrare nei limiti di reddito. Questo documento permette di ancorare la domanda alla situazione attuale, qualora peggiorativa rispetto a due anni fa.

Vale la pena ricordare che è possibile chiedere l’ISEE corrente solamente se c’è stata:

  • una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF),
  • oppure una variazione del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%.

L’ISEE corrente può essere richiesto al CAF: al momento della domanda è sufficiente consegnare l’ISEE ordinario e la certificazione che comprovi la variazione della condizione lavorativa (ad esempio la lettera di licenziamento o il documento di chiusura Partita IVA); in generale tutto ciò che serve a dimostrare i redditi percepiti nell’anno 2019 può essere utile.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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