Ricchi in mutande per iil crollo della borsa, ecco i miliardari che hanno perso di più

Chi sono i ricchi miliardari che hanno perso di più nel crollo della borsa? Bezos è il primo con 6,5 miliardi persi.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Jeff Bezos, primo tra i più ricchi del mondo nella classifica Forbes Billionaires 2021

Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutante, recitava un vecchio film italiano degli anni 80. Il crollo in Borsa del 5 agosto ha segnato una vera e propria batosta per molti ricchi del nostro pianeta. Ma cosa è successo precisamente, anzi la vera domanda è chi ha perso più soldi? Il crollo dei mercati azionari ha fatto registrare un lunedì nero che passerà alla storia, soprattutto per coloro che hanno visto sgretolarsi i tanti quattrini che avevano sul proprio conto in banca. Vediamo chi ha pianto di più.

Crolla la Borsa e i miliardari piangono

Vogliamo rimanere nel citazionismo a tutti i costi? E allora andiamo avanti dicendo che anche i ricchi piangono, noto titolo italiano di una telenovela sudamericana in voga da noi sempre negli anni 80. Il crollo della Borsa di Tokyo del 12,4% ha portato gli indici internazionali in grave flessione. Ed ecco che i super Paperoni del nostro pianeta si sono fatti i conti in tasca e hanno scoperto di aver perso un mare di quattrini. Le perdite più grandi le hanno registrate i super big che lavorano nel digitale. I numeri ci arrivano ancora una volta dagli esperti di Forbes. Accomunando i super big del settore, con le loro aziende, il crollo è davvero verticale. Nell’insieme Amazon, Apple, Meta, Alphabet, Microsoft, Nvidia e Tesla hanno perso 1000 miliardi di dollari.

Andiamolo quindi a vedere il tracollo registrato da questi danarosi e facoltosi magnati del mondo. Al primo posto abbiamo Jeff Bezos di Amazon che ha registrato una perdita di 6,5 miliardi di dollari. Le sue azioni sono crollate del 4%. Bezos può comunque consolarsi con il suo immane patrimonio, il quale conta 180 miliardi di dollari. Al secondo posti di questa disastrosa classifica abbiamo invece Jensen Huang, CEO di Nvidia, il quale ha perso 5,9 miliardi di dollari. Chiude il podio Larry Ellison, presidente di Oracle, con 6,2 miliardi di dollari in meno.

Ricchi in perdita dopo il crollo della Borsa di Tokyo

Anche Elon Musk deve dire addio a un bel po’ di quattrini, visto che ha perso 4,9 miliardi di dollari. Mark Zuckerberg di Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp) ha perso 4,3 miliardi di dollari. Larry Page, cofondatore di Google, deve invece rinunciare a 5,9 miliardi. Il suo compare Sergey Brin ne ha invece persi 5,5. Warren Buffett ha perso 4,4 miliardi di dollari. Concludiamo con Bill Gates che ha invece perso 2,6 miliardi di dollari. E dire che i prodromi dello sciagurato lunedì nero di Tokyo si erano già visti il venerdì precedente con il crollo del Nasdaq del 2 agosto. La top 10 dei più ricchi del mondo aveva complessivamente visto bruciare 45 miliardi di dollari. Anche in quel caso Bezos era quello che aveva perso di più. Come detto, questi super ricchi possono comunque contare su un patrimonio pressoché illimitato, o quasi, almeno a confronto di noi comuni mortali. Ecco in conclusione l’attuale patrimonio dei super miliardari del pianeta:

  • Elon Musk 235 Usa
  • Jeff Bezos 191 Usa
  • Bernard Arnault 182 Francia
  • Mark Zuckerberg 174  Usa
  • Bill Gates 155  Usa
  • Larry Page 150  Usa
  • Larry Ellison 148 Usa
  • Steve Ballmer 142  Usa
  • Sergey Brin 141 Usa
  • Warren Buffett 135 USA

Musk rimane il primo della classifica dei più ricchi, mentre è evidente che la top ten parla esclusivamente americano, eccezion fatta per il francese Arnault che occupa la terza piatta.

Riassumendo…

  • Il crollo della Borsa di Tokyo fa registrare una perdita mostruosa per i ricchi del pianeta;
  • Bezos è quello che ha perso di più, con una perdita di 6,5 miliardi di dollari;
  • tra i più ricchi rimane al primo posto Elon Musk.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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