Nel DL 11/2023, approvato alla Camera, tutte le novità sull’emergenza dello sblocco dei crediti incagliati. E’ stata ribattezzata ricessione o cessione del credito bis (sottotitolo “a volte ritornano”). Quando in molti avevano abbandonato le speranze ecco la novità: si riaprono i rubinetti per i soggetti privati interessati a cedere i crediti. Ma qual è il ruolo delle banche in tutto questo, come hanno reagito? Per i clienti sarà facile ottenere la cessione? Perché in questi mesi siamo stati in una situazione di stallo in cui a parole qualcosa si era mosso ma di fatto gli istituti avevano esaurito la capienza fiscale e, quindi, non concedevano liquidità (non trovando neppure intermediari disposti ad acquistare a loro volta).
Le imprese e la nuova piattaforma
In campo per la nuova stagione della cessione del credito a privati scende Artigiancassa per conto di Bnl. EnelX non gestirà direttamente la piattaforma però interverrà nelle fasi di acquisizione e cessione del credito. Lo scopo è quello di tornare a rendere l’acquisto dei crediti più allettante per le imprese private che aderiscono alla piattaforma. Stando all’ipotesi più accreditata di funzionamento, il sistema emetterà obbligazioni per acquistare i crediti, che poi andrà a rivendere alle imprese. Queste, a loro volta, potranno compensare con questi crediti gli importi di tasse e contributi. Ciò renderà più veloce, o almeno dovrebbe, il processo di acquisizione. Si parla della possibilità di coprire le tasse anche su un unico anno di riferimento e non necessariamente in cinque.
Le banche
E le banche? Banco Bpm è stato uno dei primi gruppi a riaprire, acquistando crediti mirati dai correntisti.
Poste Italiane, nei giorni scorsi, ha reso noto l’acquisto di bonus di importo piccolo e medio.
Banca Intesa si è allineata alla decisione di Unicredit di optare per la ricessione alle società di cartolarizzazione del Gruppo EBS Finance.
Ricessione: eppur si muove
Si procede a piccoli passi. “Eppur si muove” e, dopo la situazione di stagno degli ultimi mesi che sembrava risucchiare sempre più gli operatori coinvolti come sulle sabbie mobili, per molti questa è già la luce in fondo al tunnel. Resta da capire quali saranno i modelli applicati e le condizioni previste dalle singole banche. Unicredit ha già messo nero su bianco i vari paletti, ma alcune devono ancora farlo.