Sono cambiate le cose rispetto al recente passato, due nuovi studi si concentrano sui prestiti bancari e ci svelano che la generazione che oggi risulta maggiormente indebitata è quella dei millennials. Le richieste vengono fatte per lo studio, genitori in cerca di fondi per garantire il proseguimento dello studio ai propri figli. Negli ultimi 8 mesi sono stati richiesti già 220 milioni di euro. La generazione in questione, detta anche Gen Y, riguarda i nati tra il 1980 e il 1994, una generazione che è divenuta appunto maggiorenne a cavallo con il nuovo millennio, e che oggi si trova ad affrontare il problema di come portare a vanti la famiglia tra precariato e lavoro sottopagato.
I due nuovi studi comparati
L’analisi ci arriva da due studi comparati offerti da Facile.it e Prestiti.it. Insieme, le due piattaforme hanno analizzato oltre 350 mila richieste di prestiti personali e il primo dato che emerge è la media di prestiti richiesta. Parliamo di 6.685 euro per affrontare le spese scolastiche. Lo studio ci svela inoltre che tale cifra viene in genere restituita in 4 anni, ossia con 50 rate da circa 130 euro. Un terzo delle richieste però riguarda cifre al di sotto dei 3000 euro di prestito, palesando come i millennials facciano fatica a far fronte alle spese scolastiche dei propri figli già dai primi anni di studio. Lo studio ci dice quindi che i richiedenti in questione preferiscono indebitarsi con un prestito tutto sommato congruo, anziché andare ad intaccare quei pochi risparmi sul conto che potrebbero invece essere utili per una eventuale emergenza.
Tale realtà ci offre il quadro sociale ed economico dell’intero Paese, palesando le difficoltà di un’Italia che fa fatica ad uscire dal carovita che ha tempestato le famiglie e dell’inflazione che continua a portare le sue conseguenze nonostante sia ormai calata. In questo senso, la Manovra sulla spesa pubblica da parte del Governo è una ulteriore prova delle difficoltà che sta affrontando il Paese a racimolare fondi per la finanziaria.
Richiesta prestiti, la scuola costa troppo
Come dicevamo, il rischio che il Governo faccia nuovi tagli alla scuola non può che acuire ulteriormente il problema di questi genitori che faticano a trovare fondi per far studiare i propri figli. Da come abbiamo visto, la richiesta prestiti per i millennials si sta essenzialmente concentrando proprio su tale settore. Parliamo di una fascia d’età più alta rispetto al precedente studio, cosa che dovrebbe essere alquanto contraddittoria, visto che ad età più avanzate dovrebbero in teoria corrispondere stipendi più alti, dovuti a maggior esperienza e scatti di anzianità. Non è così, e gli italiani continuano a dover fare i conti con lavoro precario e sottopagato. In questo scenario proseguire gli studi diventa un grosso problema per i genitori, soprattutto quando si arriva a certi livelli.
C’è addirittura il rischio di essere costretti ad abbandonare se si perde un anno e si finisce fuori corso. A complicare le cose ci sono poi gli stessi istituti di credito, i quali non sempre accettano la richiesta di prestiti da parte di liberi professionisti. Questi, essendo senza contratto, non possono godere delle garanzie richieste dalle banche. Sul quadro generale dei prestiti per lo studio si è espresso Aligi Scotti, Director prestiti di Facile.it: “Investire nello studio vuol dire investire nel proprio futuro. Il prestito personale può essere uno strumento per aiutare le famiglie ed alleggerire l’impatto economico di questa scelta sul budget mensile”. Come abbiamo visto però non a tutti è consentito o si ha la possibilità di richiederlo.
Riassumendo…
- il peso della scuola sta diventando insormontabile per molte famiglie, i soldi per studiare sono pochi;
- aumentano le richieste di prestiti da parte dei millennials, nuovi fondi per far studiare i figli;
- lavoro precario e sottopagato, liberi professionisti senza busta paga, sono queste le situazioni che rendono ostica la richiesta di un prestito.