Il tempo che intercorre tra la contravvenzione e l’arrivo del verbale a casa può fornire motivi di ricorso contro una multa. In particolare può succedere che ci si dimentichi di chi fosse alla guida nel momento dell’infrazione: basta questa ammissione per non pagare la multa? Ovviamente la faccenda non è così semplice e va chiarita. Il riferimento giurisprudenziale è alla sentenza n.307/2015 del Giudice di Pace di Campobasso. Prima di tutto l’esonero non riguarda la contravvenzione in sé ma la sanzione accessoria, ovvero quella che si applica per mancata comunicazione dei dati di chi era alla guida.
Multe auto aziendali: come non pagare la sanzione accessoria per il conducente
Il Giudice di Pace di Campobasso si è quindi limitato ad applicare l’articolo 126 bis, comma 2 del CdS che recita espressamente “la comunicazione deve essere effettuata a carico del conducente quale responsabile della violazione; nel caso di mancata identificazione di questi, il proprietario del veicolo, ovvero altro obbligato in solido ai sensi dell’art. 196, deve fornire all’organo di polizia che procede, entro sessanta giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione, i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione”. Per le auto aziendali è inoltre stabilito che “se il proprietario del veicolo risulta una persona giuridica, il suo legale rappresentante o un suo delegato è tenuto a fornire gli stessi dati, entro lo stesso termine, all’organo di polizia che procede”.