L’autotutela è uno strumento importante che permette al cittadino di effettuare ricorso di multe in autotutela e ottenere velocemente l’annullamento di un atto (un avviso, un verbale, una cartella esattoriale, ecc.) emesso da una pubblica autorità senza dover ricorrere al giudice e, quindi, senza pagare un avvocato e anticipare le spese per la causa.
Quando esercitare il ricorso in autotutela?
Accade di frequente che venga emesso un atto illegittimo e viziato (ad esempio : per errori di calcolo o perché basato su presupposti impositivi asseritamene non corretti) , la legge consente a tutti i cittadini, senza bisogno di difensori, di presentare un ricorso in autotutela direttamente all’ufficio che ha emanato l’atto contestato o, in caso di grave inerzia, a quello gerarchicamente superiore.
Cosa fare se non viene accolta un’istanza di autotutela?
La presentazione di una richiesta in autotutela non garantisce l’accoglimento dell’istanza stessa, né sospende i termini del ricorso al giudice contro l’atto viziato. Accade di frequente che l’Ufficio dell’agenzia delle Entrate emetta un provvedimento di diniego in risposta a un’istanza di autotutela presentata dal contribuente per ottenere l’annullamento dell’atto impositivo perché presuntivamente viziato. Allora non resta che impugnare il diniego di autotutela di atti di valore inferiore a 20mila euro. Il diniego di autotutela per l’annullamento di un atto impositivo divenuto definitivo può essere legittimamente impugnato dal contribuente per vizi propri, solo per verificare il corretto esercizio del rifiuto.