Contratto in arrivo per i rider di Just Eat. Dopo l’indagine “fiscale” aperta dalla magistratura di Milano su una società di food delivery che sfruttava i rider attraverso il caporalato, sono in molti adesso a proporre un contratto di lavoro nel settore.
Del resto il food delivery si sta facendo largo nelle grandi città. Ha sopperito in maniera esemplare le deficienze dei ristoratori costretti alla chiusura durante i lockdown consegnando pasti a tutte le persone in difficoltà e che non potevano uscire di casa.
Just Eat attiva il contratto per i rider
Ma non è solo la comodità delle consegne a domicilio tramite rider ad aver fatto breccia nelle abitudini delle famiglie. Anche i prezzi sono estremamente competitivi. Un pasto caldo completo può costare fino al 50% in meno che al ristorante.
Così, Just Eat, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio, sta attualmente implementando un modello di assunzione. Per il business del delivery per i ristoranti che non hanno il servizio di delivery in proprio.
In questo contesto, la consociata italiana di Just Eat e le organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT-CISL e UIL Trasporti hanno raggiunto un accordo per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i rider nel CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti.
Assunzione per 4.000 rider
Il contratto sarà introdotto da Just Eat in Italia nell’ambito dell’implementazione del nuovo modello di business che prevede l’inquadramento dei rider come lavoratori subordinati. E che porterà nel corso dell’anno all’assunzione di circa 4.000 rider in tutta Italia.
Costruito su misura dei rider e frutto di un dialogo costruttivo tra azienda e sindacati, l’accordo è sviluppato partendo dalle condizioni previste dal CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione. E’ adattato per riflettere le esigenze specifiche del mercato del food delivery, diverse da quelle di operatori tradizionali.
“Siamo soddisfatti del risultato positivo che testimonia la comune volontà di approcciare in modo costruttivo e sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori di questa industry. Rider in primis ma anche ristoranti e operatori come Just Eat”, commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
“È stato fatto un grandissimo lavoro da entrambe le parti di dialogo, ascolto e comprensione delle reciproche esigenze. E grazie alle linee guida concordate, oggi sono garantite ai rider ulteriori tutele e sicurezza e alla nostra realtà la compatibilità del nuovo CCNL del settore Logistica, Trasporto, Merci e Spedizione con l’assetto economico dell’azienda, e quindi la conseguente sostenibilità dell’industry” commenta Davide Bertarini, Responsabile del Business Delivery di Just Eat in Italia.
Contratto di lavoro parasubordinato
Le indagini della magistratura milanese hanno fatto emergere che i riders svolgono a tutti gli effetti un lavoro non occasionale. Finora molti riders erano assunti per le varie società di food delivery senza adeguate coperture assicurative. Pertanto i datori di lavoro dovranno applicare, per le mansioni che svolgono i rider, i contratti adeguati. Da qui le assunzioni.
Alle società di food delivery sono state contestate ammende sui profili di sicurezza dei rider per oltre 733 milioni di euro. Il dato è impressionante dopo aver effettuato verifiche su 60.000 riders esposti a rischio.