PARTE DELL’ACCONTO IRPEF 2011 POSTICIPATO A FINE GIUGNO
Un recente decreto della presidenza del consiglio dei ministri differisce per il versamento di parte dell’acconto di imposta dovuta per il periodo di imposta 2011. Sicuramente un provvedimento accolto con piacere da numerosi contribuenti che avranno la possibilità di posticipare il pagamento di una quota dell’acconto irpef dovuto a fine giugno 2012.
SCADENZA ACCONTO IRPEF 30 NOVEMBRE 2011 – Si ricorda che le persone fisiche hanno l’obbligo di versare il 99 per cento del debito contratto nell’anno precedente entro il 30 novembre ( è possibile effettuare il pagamento in due rate).
DEFERIMENTO ACCONTO IRPEF: COSA PREVEDE IL DECRETO
Nel dettaglio il decreto prevede il differimento del pagamento di 17 punti percentuali dell’acconto dalla data di scadenza del 30 novembre 2011 a quella di giugno 2012. Pertanto entro la fine del mese occorrerà versare una somma pari all’ 82 per cento dell’acconto irpef dovuto per il 2011 e non più il 99 per cento. Il differimento di parte dell’acconto vale almeno 3 miliardi di euro, e rappresenta una boccata di ossigeno per tutti i contribuenti che potranno destinare quindi una maggiore quota di reddito per incrementare i consumi.
3 miliardi di euro per incrementare i consumi – Come detto la manovra del 2010 prevedeva tale tipo di differimento del pagamento dell’acconto , e ne stimava anche l’entità. Infatti il differimento del pagamento di una parte dell’acconto rappresenta un mancato introito per l’erario di circa 2,3 miliardi di euro per l’anno 2011, e di circa 600 milioni di euro per l’anno 2012.
REAZIONI DI POLITICA E CONSUMATORI
Le parti sociali ( il mondo politico e le varie associazioni imprenditoriali ) hanno accolto con favore il provvedimento. Infatti con lo slittamento del pagamento si avrà a disposizione maggiore liquidità per incentivare i consumi italiani, ed inoltre si eviterà di versare degli importi che a conti fatti potrebbero essere non dovuti. Inoltre il decreto stabilisce anche come comportarsi nel caso in cui il contribuente abbia già versato per intero l’acconto. A questi, come indicato nel decreto, spetta un credito di imposta pari alla differenza già pagata in eccesso e che sarà possibile utilizzare in compensazione tramite modello F24. Per quelli che invece si avvalgono dell’assistenza fiscale i sostituti di imposta tratterranno direttamente una somma pari all’82 per cento dell’acconto. Dai calcoli effettuati la norma interesserà circa 7,2 milioni di contribuenti ed il risparmio medio sarà di circa 400 euro ( a beneficiarne saranno per la maggior parte lavoratori autonomi, imprenditori, chi percepisce redditi derivanti da affitto di abitazione e lavoratori dipendenti o pensionati che percepiscono altri redditi). E’ stato anche calcolata quanto sia il risparmio ( temporaneo) per un’ imprenditore medio con reddito di 30 mila euro annui. In questo caso è circa 900 euro, ma si arriva anche a risparmiare 1900 euro per i contribuenti che hanno un reddito superiore ai 50 mila euro.