A dicembre 2020, Tesla è entrata a far parte dell’indice statunitense di riferimento, l’S&P500. Da allora, forse inaspettatamente, lo ha decisamente sottoperformato. Come si spiegano questi risultati?
Tesla arranca, ma l’uscente Apartment Investment gode
Tesla è entrata nell’S&P 500 con grande clamore il 21 dicembre 2020, in un riequilibrio dell’indice. Il titolo è aumentato di oltre il 20% nel suo primo mese, ma da allora ha ampiamente sottoperformato lo stesso indice. Ma non è finita qui.
L’ingresso di Tesla ha significato che una società ha dovuto lasciare lo stesso indice.
Di seguito riportiamo la forza relativa tra le società e l’indice S&P500.
La forza relativa è un indicatore che mette in relazione due attività finanziare, nel nostro caso una delle due società con l’S&P500.
Essa è rappresentata da una linea che può essere:
- Crescente, nel caso in cui l’attività finanziaria posta al numeratore stia facendo meglio di quella posta al denominatore.
- Decrescente se, al contrario, l’attività finanziaria al numeratore stia facendo peggio di quella posta al denominatore.
Un evento raro? non proprio
Un evento inaspettato? In realtà non più di tanto, non è la prima volta che si verifica un simile evento.
Secondo alcuni analisti, questo modello non è raro. Spesso, le aggiunte all’indice hanno prestazioni inferiori e le società rimosse, al contrario, vanno molto bene.
“Gli indici tradizionali ponderati per la capitalizzazione acquistano abitualmente a prezzi alti e vendono a prezzi bassi quando l’indice si riequilibra con conseguenti costi nascosti sostanziali per gli investitori che seguono l’indice”, ha affermo in una nota Rob Arnott di Apartment Investment and Management.
“Il ribilanciamento dell’S&P 500 di dicembre 2020 dall’AIV al TSLA costa agli investitori 41 punti base nei primi sei mesi e il costo potrebbe aumentare”.
Fonte: finance.yahoo.com
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