Non è che la riforma delle pensioni è rinviata a data da destinarsi? La domanda è d’obbligo in quanto il dialogo tra il Governo italiano ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil è al momento interrotto. E questo perché ad oggi non c’è una data certa sul prossimo incontro. Tra i rappresentati del Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil.
In particolare, la riforma delle pensioni magari non è rinviata a data da destinarsi, ma a causa della guerra in Ucraina i tempi sono destinati ad allungarsi.
Riforma delle pensioni rinviata a data da destinarsi? Ecco perché si rischia di ricominciare daccapo
Nel dettaglio, sulla riforma delle pensioni rinviata si rischia di disperdere il lavoro fatto sinora anche e proprio perché lo scenario è cambiato. Per esempio, difficilmente a questo punto i Sindacati accetteranno la recente proposta del Governo Draghi. Ovverosia, quella delle anticipate dal 2023 con il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo.
Inoltre, sul perché per la riforma delle pensioni rinviata si rischia di ricominciare daccapo c’è pure un altro aspetto da considerare. Ovverosia, quello relativo all’inflazione galoppante attesa per tutto il 2022.
Ecco perché ora il potere d’acquisto dei pensionati è davvero a rischio
Con la conseguenza non è ora importante solo come e quando andare in pensione. Fermo restando che al momento la riforma delle pensioni è rinviata. Ma anche capire, a causa dei rincari, fino a quando la pensione basterà per vivere con l’aumento dei prezzi dovuto alla guerra. Così come è riportato in questo articolo. In altre parole, ora un altro tema caro a Sindacati, nel confronto con il Governo guidato dal premier Mario Draghi, non potrà che essere quello della difesa del potere d’acquisto dei pensionati.