Nel mese di agosto, per le pensioni, scatta la Riforma Draghi. Il Governo ha intenzione di ridurre la pressione fiscale in favore del ceto medio/basso e questa manovra andrà a beneficio di lavoratori e pensionati italiani. Con la riduzione del gettito fiscale potranno percepire qualche soldo in più a fine mese.
Con questa mossa il premier Mario Draghi risponde alle sollecitazioni della Corte dei Conti nel ripensare il sistema tributario italiano che pesa troppo su lavoratori e pensionati. Il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021 della Corte fa emergere come il Fisco gravi pesantemente su buste paga e pensioni.
E’ evidente uno sbilanciamento degli oneri fiscali sui redditi medi con un andamento irregolare e distorsivo delle reali aliquote marginali. Assolutamente da rivedere i contributi diretti e indiretti pensando ad eventuali coperture di bilancio. Si potrebbe spostare il prelievo dell’Irpef all’IVA.
Nuovi aumenti su pensioni e buste paga con un rovescio della medaglia: aumenti dell’IVA, IMU e tassa di successione.
Pensioni, scatta la Riforma Draghi: sistema tributario da rivedere entro l’estate
Entro l’estate 2021, il Governo dovrà presentare una legge delega che avvii il percorso di modifica del sistema fiscale. Tra luglio e agosto, arriverà la conferma della riduzione di tasse al ceto medio e basso, pensioni incluse, con altre novità.
Non si tratta di una semplice ipotesi: circola una bozza stilata da Luigi Marattin e Luciano D’Alfonso contenente un’importante riforma Irpef finalizzata a tagliare l’aliquota del terzo scaglione ed a modificare le aliquote che pesano sul reddito aggiuntivo.
Il terzo scaglione si riferisce ai redditi compresi tra i 28mila e i 55mila euro con aliquota che oscilla tra il 27% ed il 38% (un salto di 11 punti percentuali).
In attesa di una Riforma Fiscale dopo 50 anni
Come conferma Luigi Marattin intervistato da Adnkronos, la riforma fiscale in arrivo sarebbe la prima in Italia dopo 50 anni.
La prima tappa consiste in un documento di indirizzo delle Commissioni contenente precise indicazioni sulla perimetrazione del campo di azione e linee fondamentali su cui agire.
In seguito, la legge delega partendo da questo documento andrebbe a sviluppare il necessario confronto politico per una rivisitazione strutturale senza limitarsi ad un intervento marginale.
Per Marattin è prioritario puntare sullo sgravio fiscale del terzo scaglione (fascia 28.000-55.000 euro) ma non solo. Non si lascerà intatto tutto il resto. Per modificare un solo scaglione, sarebbe bastato un decreto legge.
Uno studio di 6 mesi con 61 audizioni punta più in alto. L’intenzione è chiara: rifare daccapo l’imposta snellendo, usando un’impostazione duale e strumenti semplificativi come il minimo esente.