Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale. I campi di intervento sono numerosi, la tassazione dei lavoratori dipendenti, delle imprese e dei lavoratori autonomi. Novità riguardano anche l’Iva e l’Irap. Quest’ultima destinata a scomparire, in maniera graduale.
La Legge delega dovrà essere approvata in Parlamento. Entreranno in gioco le varie compagini politiche.
Anche il catasto sarà oggetto di una profonda riforma.
La riforma fiscale
In base a quanto si legge nel comunicato stampa di ieri, la riforma mira alla:
- crescita economica attraverso una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
- razionalizzazione e semplificazione del sistema anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
- progressività del sistema, che va preservata, seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità.
Non di meno importanza, forza il più importante per l’Erario, il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
Nulla viene previsto in merito alla Giustizia Tributaria. Attenzione rivolta invece all’attività di riscossione.
Come dire, prima recuperiamo le entrate, poi pensiamo alla tutela del cittadino.
I vari punti di intervento
I campi di intervento della riforma fiscale sono numerosi, la tassazione dei lavoratori dipendenti, delle imprese e dei lavoratori autonomi. Novità riguardano anche l’Iva e l’Irap. Quest’ultima destinata a scomparire, in maniera graduale.
Anche il catasto sarà oggetto di una profonda riforma.
In merito alla tassazione sui lavoratori dipendenti l’obiettivo della riforma fiscale è quello di ridurre le aliquote effettive. Dunque, meno tasse per i lavoratori dipendenti e per le imprese che assumono. L’obiettivo è anche quello di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il sistema della detrazioni e delle deduzioni fiscali sarà rivisto.
Per i redditi da capitale è prevista la tassazione proporzionale, tendenzialmente con un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale, ma con gradualità (vedi Comunicato stampa di ieri).
Per le imprese, si interverrà sulla struttura delle imposte (aliquote e basi imponibili), in modo da allinearla a quella tendenzialmente e gradualmente omogena prevista per la tassazione di tutti i redditi da capitale.
Sulle imposte locali, il disegno di legge prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali all’Irpef con delle rispettive sovraimposte. Sull’IMU, anche sugli immobili produttivi, il gettito sarà di piena destinazione comunale.
Infine, con la riforma si interviene in maniera rilevante sul catasto. Più informazioni sugli immobili accatastati, sulla base di valori patrimoniali aggiornati e adozione di misure volte a favorire l’emersione di immobili non accatastati.