Il disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri tra giovedì e venerdì. Riprendendo la strada tracciata in parte dal Governo Draghi. Tantissime le novità che potrebbero cambiare diversi aspetti del rapporto fisco-contribuente ma anche semplificare la vita alle imprese e ai privati che spesso si trovano a fronteggiare un eccesso di burocrazia che ha portato il sistema fiscale ad essere troppo distante da quelle che sono le reali necessità dei contribuenti.
Nella riforma spiccano la flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti, le nuove aliquote Irpef, ma anche il nuovo concordato biennale.
Vediamo di cosa si tratta.
Il concordato biennale per pagare le imposte
Come si legge nella bozza del disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale, la riforma introdurrà un concordato preventivo biennale a cui possono accedere i contribuenti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo.
In particolare, il concordato preventivo biennale, prevederà l’impegno del contribuente, previo contradditorio con modalità semplificate:
- ad accettare e a rispettare la proposta per la definizione biennale della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP formulata dall’Agenzia delle entrate anche utilizzando le banche dati e le nuove tecnologie a sua disposizione;
- l’irrilevanza ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP nonché dei contributi previdenziali obbligatori di eventuali maggiori o minori redditi imponibili rispetto a quelli oggetto del concordato, fermi restando gli obblighi contabili e dichiarativi;
- l’applicazione dell’lVA secondo le regole ordinarie, comprese quelle riguardanti la trasmissione telematica dei corrispettivi e la fatturazione elettronica;
- la decadenza dal concordato nel caso in cui, a seguito di accertamento, risulta che il contribuente non ha correttamente documentato, negli anni oggetto del concordato stesso o in quelli precedenti, ricavi o compensi per un importo superiore a prestabilite soglie ritenute significative ovvero ha commesso altre violazioni fiscali di non lieve entità.
Riforma fiscale. Assicurare la certezza del diritto
La riforma si pone anche l’obiettivo di assicurare la certezza del diritto tributario.
L’obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso:
- la previsione della decorrenza del termine di decadenza per l’accertamento a partire dal periodo d’imposta nel quale si è verificato il fatto generatore per i componenti ad efficacia pluriennale, e la perdita di esercizio per evitare un’eccessiva dilatazione di tale termine nonché di quello relativo all’obbligo di conservazione delle scritture contabili, fermi restando i poteri di controllo de1l’Amministrazione finanziaria sulla spettanza degli eventuali rimborsi richiesti;
- la limitazione della possibilità di fondare la presunzione di maggiori componenti reddituali positivi e minori componenti reddituali negativi sulla base del valore di mercato dei beni e servizi oggetto delle transazioni ai soli casi in cui sussistono altri elementi rilevanti a tal fine;
- la limitazione della possibilità di presumere la distribuzione ai soci del reddito accertato nei riguardi delle società di capitali a ristretta base partecipativa ai soli casi in cui è accertata, sulla base di elementi certi e precisi, l’esistenza di componenti reddituali positivi non contabilizzati o di componenti negativi inesistenti, ferma restando la medesima natura di reddito finanziario conseguito dai predetti soci.
I principi e criteri direttivi specifici in parola non trovano applicazione ai fini della riforma dell’attività di accertamento prevista dalla disciplina doganale e da quella in materia di accisa e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi di cui al Titolo III del testo unico approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504; i medesimi principi e criteri direttivi non trovano altresì applicazione ai fini della riforma dell’istituti della revisione dell’accertamento doganale.
Questo quanto precisato nella bozza del disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale.