Il Governo è già al lavoro per la riforma fiscale. Infatti, i decreto legislativi di attuazione dei principi e degli obiettivi della riforma dovranno essere approvati entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delega al Governo per la riforma fiscale.
Il compito cui è chiamato il Governo è molto arduo. Se si considera il punto di partenza, la riforma del sistema tributario sarà molto complessa. Sono troppe le norme sulle quali si dovrà intervenire per renderle più snelle e meno complicate.
A tal proposito, come da dossier ufficiale sulla riforma fiscale, è stata prevista l’esclusione (e non il semplice alleggerimento) delle sanzioni penali tributarie, nei confronti dei contribuenti aderenti al regime dell’adempimento collaborativo che hanno tenuto comportamenti collaborativi (anziché non dolosi) e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali.
Detto ciò, anche l’Iva sarà oggetto di riforma. Cambieranno alcune aliquote nonché il perimetro applicavo dell’imposta. Vediamo nel caso specifico dell’imposta sul valore aggiunto cosa prevede la delega fiscale.
La riforma fiscale
Gli obiettivi principali delle riforma fiscale sono i seguenti:
- stimolo della crescita economica e alla natalità;
- prevenzione e riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale;
- razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario;
- revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento per i contribuenti.
Dunque, si mira alla semplificazione del sistema tributario, con strumento più efficienti per il contrasto dell’evasione e dell’elusione. La riforma cambierà anche l’Irpef.
Riforma fiscale. Come cambierà l’Iva per privati e imprese?
Come accennato in premessa, il sistema Iva sarà del tutto rivisto.
In particolare, l’art.7 della legge delega prevede nell’esercizio della delega che il Governo si attenga ai seguenti princìpi e criteri direttivi specifici per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA):
- Ridefinire i presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea.
- Rivedere le disposizioni che disciplinano le operazioni esenti, anche individuando le operazioni per le quali i contribuenti possono optare per l’imponibilità, in linea con i criteri posti dalla normativa dell’Unione europea.
- Razionalizzare il numero e la misura delle aliquote IVA secondo i criteri posti dalla normativa dell’Unione europea, al fine di prevedere una tendenziale omogeneizzazione del trattamento IVA per i beni e servizi similari, anche individuati mediante il richiamo alla nomenclatura combinata o alla classificazione statistica, meritevoli di agevolazione in quanto destinati a soddisfare le esigenze di maggior rilevanza sociale.
- Rivedere la disciplina della detrazione dell’Iva, ad esempio armonizzando i criteri di detraibilità dell’imposta relativa ai fabbricati a quelli della normativa dell’Unione europea.
- ecc.
Dunque si tratta di obiettivi piuttosto rilevanti che richiederanno al Governo la rivisitazione dell’intero “sistema Iva”.
Il tutto dovrà tenere conto anche dell’obbligo di recepimento della Direttiva 2022/542/UE in materia di aliquote IVA ridotte. Recepimento che dovrà avvenire entro il 31 agosto 2024.
Riassumendo…
- La riforma fiscale interverrà anche sull’Iva;
- la riforma avverrà tenendo conto della normativa europea nonché quindi dell’obbligo di recepimento della Direttiva 2022/542/UE;
- il Governo mira a razionalizzare il numero e la misura delle aliquote IVA.