Da quattro a tre scaglioni dopo che il Governo precedente guidato dal Premier Mario Draghi la portò da cinque a quattro scaglioni. Così cambia l’IRPEF, o almeno questo è il progetto del governo. Un progetto che il Parlamento ha autorizzato a portare avanti all’esecutivo, approvando il disegno di legge delega sulla riforma del Fisco che comprende pure la riforma dell’IRPEF. E dal momento che parliamo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, la notizia è di quelle che interessano in tanti.
Ecco in sintesi cosa cambia e quali sono i contribuenti che maggiormente beneficiano di un vantaggio fiscale da questo punto di vista. Perché arrivano già copiose le domande dei nostri lettori che ci chiedono cosa effettivamente cambierà.
Riforma fiscale, nuova IRPEF, cosa cambia ed a vantaggio di chi
Ancora un cambio per l’IRPEF e ancora novità per i contribuenti. Perché con la riforma dell’IRPEF gli scaglioni a cui fare riferimento diventano 3. E per i redditi medio elevati la nuova via a 3 fasce porterà notevoli vantaggi. Il DDL per la riforma fiscale ha avuto l’ok del Parlamento. E il governo Meloni adesso può andare fino in fondo con la riforma fiscale che in primo luogo cambierà l’IRPEF. L’obbiettivo nemmeno tanto nascosto è quello della flat tax per tutti i contribuenti. Ma per il momento si parte dal taglio degli scaglioni, col passaggio da quattro a tre. Ma ciò che non è ancora chiaro è il come si passerà ai tre scaglioni. Verranno accorpati due di loro, oppure si passerà da un restyling anche delle aliquote di tutti gli scaglioni che resteranno attivi?
In attesa che il Governo chiarisca questi aspetti, la Ragioneria di Stato ha messo in luce una sua ipotesi più o meno attendibile su quello che sarà lo scenario futuro.
Ecco la nuova IRPEF da 4 a 3 scaglioni, sarà davvero questa?
Oggi gli scaglioni IRPEF che vengono utilizzati per il pagamento delle imposte degli italiani sono 4. Come detto di la riforma di Draghi a passare da 5 a 4 scaglioni di imposta. Oggi abbiamo il seguente quadro:
- fino a 15.000 euro di reddito aliquota 23%;
- da 15.000 a 28.000 euro di reddito aliquota 25%;
- da 28.000 a 50.000 euro di reddito aliquota 35%;
- sopra i 50.000 euro di reddito aliquota del 43%.
Ma come adesso il governo Meloni intende arrivare a tre scaglioni? In linea di massima si potrebbe passare all’unificazione del secondo e del terzo scaglione che potrebbero essere gravati da una aliquota unica al 27%. Questa è l’ipotesi della Ragioneria di Stato. Se si procede in questa direzione, i redditi tra i 15.000 ed i 28.000 euro, oggi tassati al 25%, subirebbero un incremento di tassazione passando al 27%. Invece per quelli con redditi da 28.000 a 50.000 euro si passerebbe dall’attuale 35% al nuovo 27% con un nettissimo guadagno di 8 punti percentuali.
Mancherebbe equità e i redditi più bassi ne soffrirebbero
Ma c’è anche chi pensa a un accorpamento dei primi due scaglioni, o ad una estensione del primo scaglione che arriverebbe a redditi fino a 20.000 euro e non fino a 15.000 per l’aliquota al 23%. Perché se l’ipotesi della Ragioneria di Stato diventasse la realtà, il problema sarebbe per i redditi più bassi dell’attuale secondo scaglione. Perché andrebbero ad essere vessati di più di prima, mentre la riforma si prefigge di ridurre la pressione fiscale.