Quota 41, a partire dal corrente anno 2021, sarà estesa a nuove categorie di lavoratori precoci, ma dovrebbe essere ampliata la platea dei beneficiari.
I Sindacati hanno incontrato la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per discutere delle pensioni per il 2021 e spingere per ampliare Quota 41.
Durante l’incontro tra la Ministra del Lavoro e i Sindacati si è discusso di una misura per scongiurare l’effetto del crollo del PIL sul sistema previdenziale futuro.
Quota 41: sarà estesa a tutti i lavoratori fragili?
Quota 41 sarà estesa a nuove categorie di lavoratori fragili allargando quindi la platea di beneficiari.
Oggi Quota 41 è riservata ai soli lavoratori precoci, ovvero a coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro versati prima del diciannovesimo anno di età e che appartengono a una delle seguenti categorie:
- invalidi civili dal 74%,
- caregivers,
- disoccupati di lungo corso,
- addetti ai lavori gravosi, usuranti e notturni.
Il Governo ragiona sulla richiesta dei sindacati di inserire «Quota 41» per i «lavoratori fragili», indentificandoli nei diabetici, malati immunodepressi, riceventi o in attesa di trapianto, cardiopatici pazienti in dialisi.
Al momento si tratta solo di proposte per le pensioni del 2021. Si tratterebbe di novità davvero importanti, come confermano anche i segretari confederali di CISL e UIL, Ignazio Ganga e Domenico Proietti.
Pensioni, altre misure nella Legge di Bilancio 2021
Tra le proposte e le novità contenute nel Pacchetto Pensioni 2021 si sarebbero altre misure, oltre a Quota 41.
La nuova Manovra avrebbe prorogato l’Ape Sociale e Opzione Donna, ma l’idea sarebbe quella di estenderla a una più ampia categoria di lavoratori, che non percepiscono l’indennità Naspi e che possono andare in pensione a 63 anni.
C’è l’«isopensione Fornero», ovvero un accompagnamento alla pensione anticipata o di vecchiaia in virtù di un accordo tra il lavoratore e l’azienda con più di 15 dipendenti.
Durante il periodo di prepensionamento, si percepisce la contribuzione piena a carico del datore e viene pagata un’indennità pari alla pensione maturata.
Il 2021 sarà l’ultimo anno di Quota 100, introdotta in via sperimentale per tre anni dal primo Governo Conte.
Dunque, quest’anno è l’ultimo anno in cui sarà consentito lasciare anticipatamente il lavoro con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.