Riforma pensioni 2023: il silenzio fino a luglio costa 200 euro?

Il governo vara un bonus da 200 euro per pensionati e lavoratori. Altro contentino per tenere a bada i sindacati sul tema della riforma pensioni. Intanto il tempo passa e le elezioni politiche 2023 si avvicinano.
3 anni fa
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pensioni

Tornano i bonus, i contentini del governo per le pensioni. La politica dei sussidi che siamo lasciati alle spalle col premier Giuseppe Conte è rientrata in auge con l’esecutivo Draghi. Quindi sono cambiati i suonatori, ma la ministra è sempre quella.

Così il bonus da 200 euro una tantum stanziato a favore di pensionati e lavoratori con redditi inferiori a 35 mila euro rappresenta l’ennesimo fallimento di una legislatura che non sa che pesci pigliare.

Il contentino del bonus da 200 euro

Di fare riforme fiscali concrete e investimenti non se ne parla.

E si tira a campare. Tant’è che la riforma pensioni ancora latita e i lavoratori non ne possono più di aspettare che il governo lasci il campo il prossimo anno a nuovi inquilini.

Si aspetta, il tempo passa e intanto, per tamponare l’emergenza del carovita si regalano mance a destra e manca. Ma quello che servirebbe veramente per le pensioni non arriva mai. Certo il bonus da 200 euro è meglio che niente – dice Maurizio Landini della CGIL – ma

“ma non basta. Ci vogliono assunzioni per realizzare i progetti del Pnrr e creare occupazione stabile, non precaria” .

Non convinta anche Confindustria che vede nel bonus da 200 euro una misura una tantum che tenta di tamponare il rialzo improvviso dei prezzi. Ma di interventi strutturali non se ne vede l’ombra col rischio che dopo luglio si torni al punto di partenza. Dice Carlo Bonomi, presidente degli industriali italiani:

“Del nuovo decreto del governo non ci convince la parte relativa al fatto che si affrontano i temi più importanti con i bonus e le una tantum”.

Riforma pensioni ferma fino a luglio?

Sicché la mancia del bonus da 200 euro ai pensionati e lavoratori sembra andare nel senso, ormai ben chiaro a tutti, di prendere tempo. La riforma pensioni, vuoi con una scusa, vuoi con un’altra è sempre oggetto di rinvii da parte della politica.

In Italia il nodo pensioni è sempre stato aspro terreno di scontro ed è del tutto evidente che il governo Draghi non premerà sull’acceleratore delle riforme rischiando di scontentare questo o quel partito che lo sostiene.

Il rischio per la politica di inciampare su un terreno accidentato è troppo alto a meno di 10 mesi dalle elezioni politiche 2023. L’interesse sociale e dei lavoratori tende quindi a passare in secondo piano.

pen·sio·nà·to

retirees


aggettivo

retired, on pension


sostantivo

pensioner, hostel, retired person, boarding house, rest home

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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