Il governo italiano, sul fronte pensionistico, è impegnato in questi mesi a ricercare una soluzione alla fine di quota 100 prevista per il 31 dicembre 2021.
In base all’attuale sistema, ricordiamo che, ad oggi, la pensione può scattare, per gli italiani, con 38 anni di contributi e 62 anni di età (ecco perché quota 100).
Dal 1° gennaio 2022, tuttavia, se governo e parti sociali non trovano una soluzione, si rischia seriamente di ritornare alla legge Fornero (introdotta con il governo Monti) con conseguente innalzamento di 5 anni (quindi, a 67 anni) per l’uscita dal mondo del lavoro.
E’ scontro su Quota 100 e ritorno alla Fornero
Tra gli ostacoli che il governo Draghi dovrà superare per trovare la soluzione a quota 100 ed evitare il ritorno della legge Fornero, sicuramente entrano in gioco quello delle parti politiche.
Lo scontro è aperto, ed in particolar modo tra Lega e Italia Viva dei due rappresentanti Matteo Salvini e Matteo Renzi.
Il leader della Lega accusa il PD sul loro intento di volere un ritorno dei requisiti Fornero, evidenziando come un ritorno al passato significherebbe rubare anni di vita a milioni di lavoratori e negare la possibilità di lavoro per milioni di giovani.
La Lega sostiene, invece, il prolungamento di quota 100 almeno per un altro anno (quindi, fino al 31 dicembre 2022) visto che rispetto alla Fornero, consente un uscita dal lavoro prima e, quindi, più possibilità per i giovani di entrare.
Di parere opposto, invece, è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Secondo quest’ultimo, la posizione della Lega e le parole di Salvino rappresentano solo “campagna elettorale” ritenendo, invece, l’attuale sistema pensionistico un meccanismo populista da cancellare.
Lo scontro va avanti, anche se per il bene comune degli italiani, bisognerebbe trovare quanto prima una soluzione per dare certezza e prospettiva a chi si appresta all’età pensionistica e per i giovani ai fini del loro ingresso nel mondo lavorativo.
Potrebbero anche interessarti: