Nella riforma pensioni troverà spazio anche la previsione della reversibilità per le unioni civili. Il dibattito per il riconoscimento delle coppie di fatto si innesca con quello sulla riforma delle pensioni generando polemiche ma anche bufale prontamente smentite dal Mef. Sappiamo bene, e ne abbiamo parlato diverse volte, che la riforma delle pensioni, così come anche quelle per altri settori diversi da quello previdenziale, deve fare i conti con l’esigenza della copertura finanziaria, ovvero della disponibilità dei fondi. La storia è quella, purtroppo ben nota ai contribuenti che ne pagano le spese, della coperta troppo corta: ad un diritto dato deve corrispondere un taglio.
E per questo motivo ogni riconoscimento che comporta un costo può suonare come un campanello d’allarme per chi non rientra nella platea dei beneficiari, soprattutto se si fa cattiva informazione. E’ quello che è successo in merito al calcolo della
pensione di reversibilità delle
coppie di fatto. Alcuni esponenti dell’opposizione di destra da settimane puntano il dito contro un riconoscimento che avrebbe potuto avere uno “spaventoso impatto” sul sistema previdenziale conducendo al “collasso” dell’impianto pensionistico (questo lo scenario apocalittico descritto, ad esempio, dal senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio). Al Mef è bastato un tweet per smentire questi allarmismi infondati facendo i conti relativi alla manovra e al riconoscimento delle pensioni di reversibilità per le coppie di fatto. Le cifre riportate online sono quelle desunte dalla relazione tecnica prima ancora che questa giungesse in Commissione Giustizia al Senato (aspetto che non ha mancato di generare polemiche). Ma di quali importi stiamo parlando? Stando alla relazione, qualora entro la fine dell’anno in corso venisse approvato il ddl Cirinnà, la spesa per le pensioni di reversibilità in caso di unioni civili, ammonterebbe a 3,5 milioni per il 2016 per poi salire a sei milioni per il 2017 ed arrivare gradualmente, una volta a pieno regime (quindi verosimilmente nel 2027), a 20 milioni.
Cifre ben più ridotte di quelle millantate dagli oppositori e quasi irrisorie rispetto al costo della riforma delle pensioni.
Pensione di reversibilità e rischio di finte unioni civili
Ma questo non basta a placare le polemiche? L’opposizione non si concentra solo sui numeri ma sul rischio di truffe: lo scenario che spaventa è quello in cui qualunque persona non sposata possa fingere un’unione civile per trasferire la reversibilità con costi ingenti per lo Stato. Di questo avviso il senatore Malan (Forza Italia) che però non sembra avere le idee chiare sui costi di questi possibili abusi, stimati prima in 8 miliardi e poi addirittura in “decine di miliardi” di euro.