Riforma reddito di cittadinanza, ma i tre leader di destra hanno idee diverse

I leader della coalizione di centro destra sembrerebbero avere idee molto diverse sul futuro del reddito di cittadinanza.
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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Il reddito di cittadinanza sembrerebbe avere le ore contate, almeno per come lo conosciamo adesso. Il centro destra ha appena vinto le elezioni nazionali, con Fratelli d’Italia primo partito.

Nei piani della Meloni, che presto sarà chiamata a formare un nuovo esecutivo, c’è il superamento di questo strumento. Al suo posto, ad ogni modo, dovrebbe essere istituito un nuovo meccanismo di welfare, ritenuto dalla stessa Meloni più efficace. Stiamo parlando del cosiddetto reddito di solidarietà. Si tratta, sostanzialmente, di un sussidio a favore solamente dei fragili: famiglie con la presenza di disabili, anziani disoccupati ecc.

, ma niente sussidio per i giovani in piena capacità lavorativa.

Il problema è che gli altri leader della sua stessa coalizione sembrerebbero avere idee diverse sul futuro del reddito di cittadinanza. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di Cittadinanza nei piani di Meloni, Berlusconi e Salvini

Rispetto alla Meloni, Matteo Salvini, leader della Lega, non vorrebbe abolire il reddito di cittadinanza ma apportare una modifica che, ovviamente, andrebbe in senso restrittivo.

L’ipotesi di Salvini è quella della decadenza dal sussidio alla prima proposta di lavoro rifiutata. Ipotesi che, in realtà, piace anche a esponenti di altri partiti, a cominciare da Carlo Calenda, leader di Azione e del cosiddetto terzo polo.

Lo scopo è quello di aiutare tutti i cittadini in difficoltà economica (anche i giovani senza un lavoro) e allo stesso tempo facilitare l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro.

Berlusconi, dal canto suo, durante la sua campagna elettorale aveva dichiarato di non voler eliminare il reddito di cittadinanza, ma, al contrario, di volerlo “aumentare ed estenderlo a tutti i cittadini che sono nella povertà”. In particolare, Berlusconi ha dichiarato quanto segue:

“vogliamo aumentare il reddito di cittadinanza, ma solo per chi ne ha veramente bisogno. Per loro ci saremo sempre con tutti gli aiuti necessari.

Per gli altri, soprattutto per i giovani, piuttosto che un sussidio vogliamo offrire l’opportunità di avere un futuro”.

Da questo punto di vista, l’idea di Berlusconi non è poi così diversa rispetto quella della Meloni.

Anche quest’ultima, in effetti, ha sempre parlato di sostituire il Reddito di Cittadinanza con il reddito di solidarietà: un sussidio a favore dei non occupati di età superiore a 60 anni, delle famiglie con minori o persone con disabilità, ma non per i giovani senza un lavoro.

Ad ogni modo, è ancora presto di parlare del futuro del reddito di cittadinanza. Per avere maggiori certezze, bisognerà attendere almeno la formazione del nuovo esecutivo.

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