Tra le novità della riforma della riscossione approvata dal Consiglio dei Ministri, in fase preliminare, il giorno 11 marzo 2024, spicca il nuovo stralcio cartelle di pagamento automatico. Una misura che, tuttavia, si distingue dalle diverse edizioni già previste per gli anni precedenti, Da ultimo, ad esempio, lo stralcio debiti fino a 1.000 euro della legge di bilancio 2023.
Il decreto legislativo approvato in questi giorni dall’esecutivo introduce disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. Nelle misure previste spicca anche la progressiva estensione del numero massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali affidati all’Agenzia Entrate Riscossioni, Al riguardo si prevede il passaggio dalle attuali 72 rate massime a 120 rate.
In premessa evidenziamo che il provvedimento di riforma è stato approvato in via preliminare. Ciò sta significando che le novità, per divenire definitive, devono superare ora l’esame parlamentare.
Le precedenti edizioni
La riforma del sistema di riscossione nazionale del nostro Paese prevede il nuovo istituto dello stralcio cartelle. In realtà più che di stralcio, il governo parla di “discarico automatico”.
Come anticipato in premessa, il nostro legislatore ha già previsto qualche edizione trascorsa di stralcio. Quello della riforma, come vedremo, si sostanzia in un qualcosa di diverso.
Con lo stralcio dei carichi (debiti) affidati dalle Amministrazioni (tra cui l’Agenzia Entrate) all’ente di riscossione (Agenzia Entrate Riscossione), nelle edizioni passate, sono andati ad annullarsi “automaticamente”, quindi, senza necessità di domanda, i debiti stessi. Quindi, il contribuente che aveva quel debito per imposte, tasse e contributi NON pagati ha avuto la fortuna di vederseli cancellare.
Il nuovo stralcio (discarico) cartelle di pagamento
Il nuovo istituto dello stralcio automatico (discarico automatico), previsto con la riforma, invece, non comporta l’annullamento del debito.
In sostanza la riforma stabilisce che a partire dal 2025 i ruoli affidati per la riscossione all’Agenzia Entrate Riscossione, passati 5 anni dal loro affidamento, se non recuperati, vengono scaricati nuovamente all’ente creditore.
Il discarico non comporta automaticamente l’estinzione del debito (quindi, lo stralcio). L’ente creditore, infatti, potrà provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto. Oppure, in presenza di “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore”, riaffidarlo nuovamente all’Agenzia Entrate Riscossione.
Non soggiacciono a questo nuovo tipo di stralcio automatico, i ruoli aventi ad oggetto debiti riferiti a procedure esecutive, concorsuali o accordi di ristrutturazione ai sensi del codice della crisi d’impresa.
Riassumendo
- il Consiglio dei Ministri, nella seduta dell’11 marzo 2024 ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo sulla riforma del sistema di riscossione nazionale
- tra le misure spicca il nuovo istituto dello stralcio automatico debiti affidati all’Agenzia Entrate Riscossione
- in realtà più che di stralcio si parla di discarico automatico
- dal 2025, decorsi 5 anni dall’affidamento del recupero crediti all’Agenzia Entrate Riscossione, se questi non sono stati recuperati, tornano automaticamente nella gestione dell’ente creditore
- c’è anche l’estensione a 10 anni per pagare la cartella esattoriale.