Rigoni di Asiago lancia minibond per finanziare le marmellate

Cedole a tasso fisso 6,25% per cinque anni e rimborso in unica soluzione. L’azienda veneta è in forte espansione nel biologico e promette ritorni interessanti
10 anni fa
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Rigoni di Asiago ha collocato con successo un mini bond da 7 milioni di euro. Anche la piccola azienda vicentina produttrice di marmellate e miele biologico ha scelto la via del mini bond per finanziare lo sviluppo dell’azienda. Strumenti finanziari introdotti nel nostro ordinamento solo da un paio di anni e che consento alle piccole e medie imprese non quotate di accedere a forme di finanziamento alternative agli ordinari canali bancari. Sono così disponibili dallo scorso 18 luglio sul segmento Extra Mot di Borsaitaliana, riservato ad operatori qualificati, le obbligazioni Rigoni di Asiago con scadenza 2019.

A renderlo noto è un comunicato di Latham & Watkins e Orrick, advisor legali rispettivamente della società e della Banca Popolare di Vicenza, che ha svolto il ruolo di collocatore, sottoscrittore e agente.   Obbligazioni Rigoni di Asiago 6,25% 2019   [fumettoforumright]Le nuove obbligazioni in euro Rigoni di Asiago sono di tipo senior e disponibili sul segmento professionale Extra Mot Pro di Borsaitaliana (IsinIT0005029548) dallo scorso 18 luglio. Negoziabili per lotti da 100.000 euro, offrono una cedola fissa del 6,25% su base semestrale, pagabile il 18 gennaio e 18 luglio di ogni anno, per una durata quinquennale. Il bond è stato emesso alla pari presso investitori istituzionali e, benché sia scarsamente liquido, il prezzo di acquisto al momento si aggira intorno a 100,13 per un rendimento lordo a scadenza del 6,14%. Il rimborso è previsto in unica soluzione a scadenza, il mese di luglio 2019. L’emissione offre agli investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale la possibilita’ di investire nella Societa’ che ha recentemente ottenuto da Cerved il rating A3.1, che la posiziona tra le imprese piu’ solide e competitive del suo mercato di riferimento. Rigoni di Asiago ha chiuso il 2013 con ricavi pari a 71 milioni di euro (in crescita del 20% rispetto al 2012), e un margine operativo lordo di 7,5 milioni di euro (rispetto ai 4,8 del 2012). Negli ultimi tre anni il giro d’affari ha registrato una crescita costante passando dai 48 milioni del 2010 ai 71 del 2013.
  Fatturato in crescita ed export i punti di forza   Lo scopo del funding – spiega una nota aziendale – è quella di affrontare nuove sfide guardando soprattutto all’estero. Grazie al mini bond Rigoni di Asiago prevede di ampliare l’offerta con nuovi prodotti biologici, oltre al miglioramento di quelli già commercializzati con particolare attenzione ai mercati oltre frontiera. Per il 2014 l’azienda prevede una crescita di fatturato intorno agli 88 milioni di euro grazie in particolare all’incremento della quota di export dal 10 al 15%. Rigoni di Asiago punta in particolar modo a vendere in Francia, Olanda, Germania, Stati Uniti e Russia. Fondata negli anni ’20 dalla famiglia Rigoni come azienda agricola produttrice di miele, l’impresa veneta ha allargato col tempo la gamma di produzione e commercializzazione passando, dapprima alla produzione di marmellate e poi a quella di prodotti biologici e succhi di frutta di alta qualità. Al punto che dal 2012 è partecipata anche dal Fondo Italiano d’Investimento. A oggi Rigoni di Asiago impiega 70 dipendenti, ma la via per farsi spazio nel settore biologico è tutta in discesa e più che promettente.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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