Conclusa la campagna dichiarativa del 730-2021, il termine ultimo di presentazione era il 30 settembre, l’attenzione ora si rivolge alla ricezione dei rimborsi 730. In redazione stanno arrivando diversi quesiti sui possibili motivi di ritardo nell’effettuazione dei rimborsi.
I rimborsi 730: le tempistiche
L’art.19 del D.M. 164/1999, individua con precisione le tempistiche in base alle quali il sostituto d’imposta effettua i conguagli a credito risultanti dalla dichiarazione dei redditi.
Nello specifico,
le somme risultanti a credito sono rimborsate mediante una corrispondente riduzione delle ritenute dovute dal dichiarante sulla prima retribuzione utile e comunque sulla retribuzione di competenza del mese successivo a quello in cui il sostituto ha ricevuto il prospetto di liquidazione.
In base a quanto previsto dal citato art.19, i rimborsi saranno così effettuati: con modello consegnato a giugno: rimborso 730 a luglio/agosto; modello consegnato a luglio: rimborso 730 ad agosto-settembre; con modello consegnato a settembre: rimborso ad ottobre/novembre.
Nelle istruzioni di compilazione del 730/2021, è specificato che il sostituto d’imposta non esegue il versamento del debito o il rimborso del credito di ogni singola imposta o addizionale se l’importo che risulta dalla dichiarazione è uguale o inferiore a 12 euro.
I controlli preventivi come possibile spiegazione dei ritardi sui rimborsi 730
Un ritardo nei conguagli potrebbe essere legato all’attivazione, da parte dell’Agenzia delle entrate, dei c.d. controlli preventivi.
Infatti, l’articolo 5, comma 3-bis, del D.Lgs 175/2014, dispone che l’Agenzia delle entrate può attivare i c.d controlli preventivi, nel caso di presentazione della dichiarazione 730 (ordinario o precompilato) direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale:
- con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta;
- che presentano elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate;
- ovvero determinano un rimborso di importo superiore a 4.000 euro.
In alcuni casi, è possibile evitare l’attivazione dei controlli.
Ad ogni modo, il rimborso che risulta spettante al termine dei controlli preventivi è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione. In caso di attivazione dei controlli preventivi sul 730, le modalità di esecuzione dei rimborsi sono le stesse di quelle previste per i contribuenti senza sostituto d’imposta. Dunque i rimborsi non avvengono in busta paga. I controlli preventivi trovano applicazione anche in riferimento alle dichiarazioni 730 precompilato o ordinario presentato tramite Caf o professionista abilitato.
Con il provvedimento, Prot. n. 2021/125708 del 24 maggio, l’Agenzia delle entrate ha individuato gli elementi di incoerenza in presenza dei quali possono scattare i controlli preventivi sul 730 con esito a rimborso.