Rimborsi fiscali, è ora di comunicare l’IBAN: giocare d’anticipo fa la differenza

Comunicare l'IBAN all'Agenzia delle Entrate è essenziale per ricevere i rimborsi fiscali in modo rapido. Farlo prima fa differenza
1 giorno fa
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iban entrate
Foto © Pixabay

La gestione delle pratiche fiscali rappresenta un aspetto cruciale per milioni di contribuenti italiani, soprattutto quando si tratta di rimborsi legati all’IRPEF. La tempestività nell’accredito dei rimborsi può essere fortemente influenzata dalla comunicazione delle coordinate bancarie (IBAN) all’Agenzia delle Entrate.

Questa operazione, apparentemente semplice, assume un valore strategico per chi intende ricevere gli importi dovuti direttamente sul proprio conto corrente, evitando ritardi e complessità legati a modalità alternative.

Perché comunicare l’IBAN è fondamentale

In fase di presentazione della dichiarazione dei redditi, il contribuente ha l’opportunità di ottenere rimborsi fiscali derivanti da eventuali crediti IRPEF. Particolarmente rilevante è il caso di chi presenta la dichiarazione senza un sostituto d’imposta.

In tali situazioni, infatti, il credito non viene erogato direttamente in busta paga o sul cedolino pensionistico, ma deve essere predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

Se l’Agenzia dispone delle coordinate bancarie del contribuente, il rimborso viene accreditato direttamente sul conto indicato, garantendo una maggiore rapidità. In assenza di tali informazioni, invece, l’importo sarà inviato tramite assegno vidimato, un’alternativa più lenta e meno pratica, che richiede anche un passaggio fisico presso un ufficio postale per la riscossione.

Come comunicare le coordinate bancarie

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione diversi strumenti per la comunicazione dell’IBAN, rispondendo alle esigenze di chi preferisce modalità digitali o tradizionali.

La modalità digitale: semplice e immediata

Per chi sceglie un approccio digitale, la comunicazione dell’IBAN può avvenire tramite l’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere a questa piattaforma, è necessario autenticarsi utilizzando uno dei principali strumenti di identificazione digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Una volta effettuato l’accesso, il contributore deve seguire un percorso intuitivo: dalla sezione “Servizi”, si accede a “Rimborsi” e infine a “Comunicazione IBAN per accredito su c/c”. In questa area è possibile inserire le proprie coordinate bancarie. O aggiornarle nel caso in cui siano già state comunicate in precedenza. Ma risultano non obsolete per via di modifiche, come la chiusura del conto corrente originale.

La procedura è rapida e, una volta completata, garantisce che i futuri rimborsi siano accreditati direttamente sul conto indicato.

L’opzione tradizionale: moduli e documenti

Per chi preferisce un metodo più tradizionale, l’Agenzia delle Entrate consente la comunicazione dell’IBAN attraverso il “Modello accredito rimborsi“. Questo documento, compilabile e scaricabile online, deve essere firmato dal titolare del conto e inviato tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) all’ufficio di competenza, preferibilmente alla Direzione Provinciale.

In alternativa, il modulo può essere presentato in formato cartaceo presso qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia. In questo caso, è necessario allegare una copia di un documento d’identità valido del titolare del conto. Se la comunicazione è effettuata tramite delega, bisogna includere anche una copia del documento d’identità del delegante e del delegato.

Questa modalità, seppur meno immediata rispetto all’opzione digitale, rappresenta un’alternativa valida per chi non ha dimestichezza con gli strumenti informatici. Stessa procedura per l’aggiornamento.

I vantaggi della comunicazione dell’IBAN

La comunicazione delle coordinate bancarie rappresenta un vantaggio sia per il contributore sia per l’Agenzia delle Entrate. Da un lato, il contributore può beneficiare di un’erogazione più rapida e diretta dei rimborsi, senza dover affrontare complicazioni logistiche. Dall’altro, l’Agenzia ottimizza i tempi e le modalità di pagamento, riducendo l’impiego di risorse per l’emissione e la gestione di assegni vidimati.

Inoltre, la procedura digitale contribuisce a una maggiore efficienza complessiva, limitando l’uso di documenti cartacei e favorendo un approccio più sostenibile.

Riassumendo…

  • Importanza dell’IBAN: comunicare l’IBAN accelera i rimborsi fiscali, evitando assegni vidimati e ritardi.
  • Opzione digitale: IBAN comunicabile online tramite SPID, CIE o CNS nell’area riservata del portale.
  • Metodo tradizionale: modulo cartaceo presentato in ufficio o inviato tramite PEC con documentazione allegata.
  • Aggiornamenti IBAN: modifica possibile online o con il modulo in caso di variazioni bancarie.
  • Vantaggi: accredito diretto, rapido e sostenibile rispetto ai metodi alternativi come gli assegni.
  • Tempestività consigliata: comunicare IBAN prima della dichiarazione redditi 2024 per evitare ritardi nei rimborsi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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