Con la sentenza, Corte Costituzionale, n°209 depositata la scorsa settimana, è cambiata la disciplina delle agevolazioni/esonero IMU riservato per gli immobili che sono considerati abitazione principale. Se fino a oggi si parlava di abitazione principale per l’immobile nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente, ora dimora e residenza dovranno essere verificati rispetto al solo possesso dell’immobile.
Cosicchè, due coniugi con dimora e residenza in due immobili separati, anche ubicati in Comuni diversi, potranno beneficiare ognuno dell’esonero IMU per la propria abitazione principale.
A tal proposito, si deve partire dal presupposto in base al quale non pagano l’IMU i proprietari di immobili destinati ad abitazioni principale non di lusso. L’IMU si paga invece per l’abitazione principale di categoria catastale di lusso e relative pertinenze (A1,A8-A9). Ad ogni modo, per l’abitazione principale di lusso si applica un’aliquota agevolata ed una detrazione di 200 euro (da rapportarsi ai mesi ed alla percentuale di possesso).
La Sentenza della Corte Costituzionale, permette al contribuente di chiedere il rimborso al Comune per l’IMU pagata ingiustamente. Considerato quanto ora sancito dalla stessa Corte.
A ogni modo, c’è un termine preciso per richiedere i rimborsi. Vediamo in che modo deve essere presentata la richiesta di rimborso al Comune in cui è ubicato l’immobile per il quale è stata pagata l’IMU.
IMU abitazione principale
In base al comma 741 della Legge 160/2019, Legge di bilancio 2020,
per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente(..).
Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7. Nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.
Da qui, in base alle recenti modifiche normative (vedi DL 146/2021) e alle precedenti pronunce della Corte di Cassazione (ordinanze n. 4166 del 2020 e n. 4170 del 2020):
- nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano dimora abituale e residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi,
- le agevolazioni per l’abitazione principale si applicano per un solo immobile scelto dai componenti del nucleo familiare.
Tutto cambia con la sentenza, Corte Costituzionale, n°209 depositata la scorsa settimana. Ora dimora e residenza dovranno essere verificati rispetto al solo possesso dell’immobile.
Cosicchè, due coniugi con dimora e residenza in due immobili separati, anche ubicati in Comuni diversi, potranno beneficiare ognuno dell’esonero IMU per l’abitazione principale.
Come richiedere il rimborso IMU al Comune?
Da qui, partiranno le richieste di rimborso al Comune. La richiesta va presentata al Comune in cui è ubicato l’immobile per il quale è stata pagata l’IMU che ora risulta non dovuta.
In particolare, il rimborso dovrà essere richiesto presentato apposita istanza eventualmente predisposto dall’Ufficio Tributi, al quale va allegata copia delle ricevute di versamento.
Il rimborso può essere richiesto entro il termine di 5 anni dal giorno del pagamento e/o dalla data in cui è stato riconosciuto il diritto al rimborso.