Da anni, oramai, i buoni fruttiferi postali sono tra i prodotti di investimento preferiti dagli italiani. Le nonne li regalavano ai nipoti nel giorno del loro compleanno perché sapevano che il piccolo, quando sarebbe cresciuto, avrebbe avuto a disposizione una buona cifra per poter realizzare un piccolo sogno. Nel corso del tempo, però, i rendimenti sono peggiorati ma, grazie all’aggiornamento prima di luglio e poi di ottobre, sono tornati a essere uno strumento competitivo.
Cassa Depositi e Prestiti, infatti, per colpa dell’inflazione galoppante, ha deciso di aggiornare al rialzo quasi tutti i tassi di interesse.
Perdite in conto capitale: è possibile che si verifichino?
I buoni fruttiferi postali del momento sono i 3 anni Plus con rendimento annuo a scadenza dell’1,50%, i Rinnova del 3,25% e i 3×2 con rendimento massimo al 2%. Inoltre quelli Risparmio Sostenibile con tassi di interesse lordo massimo dell’1,50%, i 3×4 con tassi fino al 2,50%, i 4×4 al 3%, gli Ordinari al 2,50%, i 4 Anni RisparmioSemplice all’1,50% e i Soluzione Eredità al 3%. Ovviamente ci sono anche quelli per minori che offrono i rendimenti più alti, fino al 4,50%.
Tutte le tipologie di bfp indicate garantiscono il rimborso del capitale investito al 100%. Cdp aggiunge che non c’è la possibilità che il valore di rimborso del titolo sia inferiore al valore nominale del buono stesso. Ciò in qualunque momento sia richiesto il rimborso. Viene però sottolineato che laddove si applicherà l’imposta di bollo (portafoglio titoli superiore a 5000 euro) si potrebbe ricevere un valore netto di rimborso più basso della cifra investita.
Buoni fruttiferi postali de materializzati. È possibile solo un anticipo di rimborso?
Chi ha sottoscritto dei bfp dematerializzati per i quali è necessario avere anche un conto di regolamento che può essere un conto BancoPosta o un libretto di risparmio, si chiede se è possibile un rimborso parziale del titolo.
Fanno però eccezione i Bfp7 Insieme per i quali le cifre sono uguali a mille euro e multipli. Per quelli Impresa, invece, si può chiedere anche il rimborso anticipato per una frazione nominale del titolo sottoscritto purché sia per multipli di 50 euro. Ma solo per la parte di valore nominale eccedente il taglio minimo iniziale che è di 5 mila euro.