La questione del mancato rimborso dei buoni fruttiferi postali da parte di Poste Italiane, nonostante il parere positivo dell’Abf, continua a suscitare scalpore. In più ci sono stati dei recenti risvolti in Cassazione per i quali IlSole24ore Plus24 ha cercato di fare il punto della situazione. Ecco maggiori dettagli in merito.
Rimborso buoni fruttiferi postali: alle decisioni dell’Abf , Poste non si adegua
Nei primi 6 mesi del 2021 i ricorsi presentati all’Arbitro bancario Finanziario e vinti (inerenti ai bfp) sono stati circa 1800.
Nella relazione viene comunicato che tali dati non derivano da orientamenti diversi per quanto concerne i principi giuridici che si applicano. Riguardano invece altri aspetti. Nel caso di titoli con clausola pari facoltà di rimborso, l’Arbitro aveva chiesto che il titolo fosse rimborsato. In seguito il parere favorevole è arrivato dalla Corte di Appello ma anche dalla Cassazione.
La diatriba sui buoni fruttiferi postali
Per quanto riguarda invece i buoni postali fruttiferi serie Q/P, i giudici sono invece divisi. Solitamente le diatribe riguardano titoli della serie Q emessi su vecchi moduli della serie P diventando così della serie Q/P. Fin qua nulla di strano. Venivano poi messi dei timbri: uno davanti con la nuova serie e uno dietro con i nuovi tassi. Il problema è che i tassi inseriti erano fino al ventesimo anno senza dire nulla della cifra da corrispondere dal 21° al 30° anno. Per l’Arbitro, quindi, il cliente aveva diritto ai rendimenti originari del bfp per gli ultimi 10 anni.
La Corte d’Appello di Torino, ad esempio, con sentenza del 15 febbraio 2021 si è espressa in accordo con l’orientamento dell’Abf.
Leggi anche: Tassi fino al 2,50%: ecco i migliori buoni fruttiferi postali di inizio ottobre 2021
[email protected]