Rimborso buoni postali fruttiferi di Poste Italiane e le perdite in capitale

Ecco come avviene il rimborso dei buoni fruttiferi postali e le info sulle perdite in conto capitale.
4 anni fa
1 minuto di lettura

Le persone maggiorenni al momento possono sottoscrivere 5 tipologie di buoni fruttiferi postali. Parliamo di quelli “3×2”, “3×4”, “4×4”, “ordinari” e “4 anni risparmiosemplice”.

Ricordiamo che i buoni sono molto amati dagli italiani per due motivi principali: il primo è che sono garantiti dallo Stato Italiano mentre il secondo è che non hanno alcuna spesa né per la sottoscrizione né per il rimborso eccetto gli oneri di natura fiscale.

Ci si chiede però come avviene il rimborso e se è possibile che vi siano delle perdite in conto capitale.

Ecco allora le informazioni in merito.

Rimborso buoni fruttiferi postali: ecco come avviene

Chi sottoscriverà qualsiasi tipologia di buoni postali fruttiferi di Poste Italiane avrà sempre la possibilità di riavere il capitale investito. Rispettando i tempi comunicati, poi, anche gli interessi maturati. Questo perché prima del termine previsto nella scheda di sintesi relativa al determinato titolo che si deciderà di sottoscrivere non si avrà diritto ad alcun rimborso. Quest’ultimo ovvero l’importo complessivo, per quanto concerne i bfp dematerializzati verrà invece accreditato in automatico sul libretto di risparmio postale dell’intestatario o sul suo conto corrente BancoPosta.

Rimborso buoni fruttiferi postali: perdite in conto capitale sono possibili?

La somma investita (capitale) in buoni fruttiferi postali verrà rimborsata al cento per cento per cui non vi sarà la possibilità che il valore di rimborso di essi sia più basso di quello nominale. Come comunicato, poi, il rimborso potrà essere chiesto in ogni momento ma se ciò avverrà prima di un determinato periodo non si riceveranno gli interessi.

Per quanto concerne l’imposta di bollo, poi, essa sarà applicata laddove dovuta e per questo, in qualche caso, il valore di rimborso netto (ovvero quello che si riceverà) potrebbe risultare inferiore al valore nominale sottoscritto.

La Cassa Depositi e Prestiti, quindi, ha deciso che qualora vi sia un rimborso anticipato, allora non verrà addebitato l’importo uguale alla porzione dell’imposta di bollo applicata per la quale si è avuto un valore netto di rimborso più basso della somma investita.

Quest’importo non attribuito, infatti, comunica Poste Italiane, sarà calcolato in base alle aliquote che è in vigore dallo scorso 4 dicembre 2020.

[email protected]

alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Quel patto non scritto tra Italia e Germania rotto da Renzi e che ci priva di solidarietà in Europa

Articolo seguente

Lavoro dopo il coronavirus: quali saranno le figure professionali più richieste e quelle nuove