Cosa accade nell’ipotesi che il contribuente paghi erroneamente l’Imu in eccesso o non dovuta? Vediamo quando è possibile chiedere il rimborso al Comune.
La legge stessa garantisce la possibilità di chiedere il rimborso dell’Imu qualora sia stato versato un importo non dovuto o che sia stato effettuato un versamento nei confronti di un Comune sbagliato o, ancora, nel caso di indicazione erronea del codice tributo nell’F24.
Si ricorda che il rimborso può essere richiesto entro 5 anni dalla data del versamento o dal giorno in cui il contribuente ha accertato il proprio diritto alla restituzione di quanto pagato erroneamente.
La richiesta del rimborso dell’Imu versata in eccesso è molto semplice; basta infatti compilare il modello che il Comune predispone o inviare una richiesta in cui si indicano le annualità per le quali si chiede il rimborso, le proprie generalità, l’importo dell’imposta effettivamente dovuta (se dovuta), l’importo dell’imposta versata per errore e la somma richiesta a rimborso, allegando anche le motivazioni della richiesta.
Il rimborso può essere erogato tramite accredito sul conto corrente bancario o postale (in questo caso va indicato anche l’Iban sul quale effettuarlo e i dati dell’intestatario del cc) o utilizzato a compensazione con debiti di imposta futura.