Rimborso Irpef 730 in busta paga, se il datore di lavoro è incapiente cosa fare?

Se il datore di lavoro è incampiente e non provvede integralmente al rimborso Irpef 730, cosa bisogna fare?
8 anni fa
1 minuto di lettura

Se dalla dichiarazione 730 scaturisce un rimborso Irpef può, in alcuni casi, non essere rimborsato in un’unica soluzione per l’intero importo spettante. Il datore di lavoro (sostituto d’imposta), è possibile che provveda al rimborso con rate mensili, in busta paga, anche di importo variabile. Qualora l’Irpef da trattenere nel mese non sia sufficiente a coprire il credito dovuto al dipendente, il residuo verrà corrisposto nei mesi successivi. Il termine ultimo per procedere al rimborso Irpef 730 è il mese di dicembre.

Rimborso Irpef 730: se non viene rimborsato entro dicembre?

Se il datore di lavoro è incapiente e alla scadenza di dicembre, si dovesse avanzare un residuo credito in capo al contribuente, questo non andrà perduto. Il datore di lavoro esporrà nella Certificazione unica l’importo non rimborsato, consentendo al contribuente di riportare la cifra nella successiva dichiarazione dei redditi (modello 730 o Unico) come eccedenza dell’anno precedente.

Cosa spetta a chi non ha una pensione a 65 anni di età?
Articolo precedente

Riserva matematica: cos’è, come si determina l’onere e le info sulla ricongiunzione

Articolo seguente

Come risparmiare sul gas di cucina e sul riscaldamento di casa: consigli per evitare salassi in bolletta