In queste ultime settimane l’Antitrust ha multato sei compagnie fornitrici di servizi energetici (luce e gas) per via di alcune pratiche probabilmente illecite adottate nei confronti dei consumatori finali. Usiamo il condizionale perché parlare di pratiche illecite potrebbe non essere giusto anche se da quello che ha appurato l’Autorità di controllo della concorrenza di mercato, parrebbe di si.
Infatti l’Antitrust ha deciso di sanzionare per un totale che supera i 15 milioni di euro sei compagnie fornitrici dei servizi energetici.
Anche in questo caso parliamo di ipotesi naturalmente perché l’Antitrust non ha stabilito che le aziende fornitrici devono restituire i soldi ai clienti ma le ha soltanto multate.
La notizia però è molto interessante perché serve anche per capire il particolare meccanismo con cui queste aziende sono solite applicare i piani tariffari ai loro clienti. E anche perché sicuramente le associazioni dei consumatori adesso potrebbero avviare ricorsi e reclami, magari sotto forma di class action.
Ecco perché l’Antitrust ha multato 6 compagnie energetiche
Partiamo da ciò che è successo con l’Antitrust. Infatti l’Autorità che regola la libera concorrenza nel mercato anche nel settore delle bollette energetiche ha condannato sei compagnie al pagamento di alcune multe per un totale di 15 milioni di euro. Il tutto perché queste compagnie hanno modificato i piani contrattuali dei loro clienti in maniera unilaterale. Disattendendo le normative in vigore.
Tutto nasce dal decreto Aiuti bis che ha stabilito come i fornitori di questi servizi non avrebbero potuto, senza il parere positivo dei clienti, modificare le condizioni contrattuali. Evidentemente, senza addentrarci troppo nelle questioni legali che hanno portato a questa multa, le compagnie non hanno seguito le direttive del decreto Aiuti bis.
Nello specifico le compagnie condannate come si legge anche su diversi siti internet e diversi giornali, dovrebbero essere: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia.
Multe salate per via di bollette aumentate senza seguire le direttive del decreto Aiuti Bis
Non tutte hanno subito la stessa multa, perché le più colpite sono Enel Energia ed Eni Plenitude. Da un lato perché evidentemente sono più grosse come clientela, ma anche perché hanno violato le normative in maniera più pesante. Per Enel Energia la multa è stata pari a 10 milioni di euro, che è il cosiddetto massimo edittale. Per esempio, con Edison l’Antitrust ha deciso per il minimo edittale di 5.000 euro.
In questo caso anche perché la compagnia ha deciso di ristorare i clienti precedentemente colpiti da aumenti unilateralmente applicati. Per Eni Plenitude invece 5 milioni di multa. Ammonta a 560.000 euro la multa di Acea, 50.000 euro per Dolomiti e 25.000 per Ibedrola.
Ecco da dove nasce questa problematica relativa agli aumenti unilaterali sulle bollette di luce e gas
Sono alcune pratiche spesso usate dalle aziende quelle finite sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust. Pare infatti che la modifica unilaterale del contratto nasca dal fatto che sulla base delle clausole contrattuali le aziende a loro discrezione possono modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica precedente. Offerte a termine, quelle adottate, che in genere scadono dopo 12 mesi.
Significa che alla scadenza dell’allettante offerta fatta da queste compagnie, le stesse possono aumentare le tariffe in maniera netta. Ma in base ai dettami del decreto Aiuti Bis, questa pratica non poteva essere adottata, almeno stando a quanto ha asserito l’Antitrust evidentemente. Ecco perché sono partite le multe alle compagnie. Ma per i clienti che possibilità si aprono adesso? Vediamo come chiedere il rimborso sulla luce e sul gas dopo le multe dell’Antitrust.
Come chiedere il rimborso sulla luce e sul gas dopo le multe dell’Antitrust ai fornitori per aumenti unilaterali
Ma allora i clienti adesso possono chiedere il rimborso sulla luce e gas e pretendere soldi indietro? Una domanda questa che evidentemente interessa una moltitudine di clienti di queste compagnie del cosiddetto mercato libero. L’Antitrust ha multato le compagnie, ma non ha previsto rimborsi da dare ai clienti anche perché forse non può.
Infatti, il rimborso innanzitutto è a discrezione della compagnia, come prima abbiamo sottolineato ha fatto Edison. Ma poi perché devono essere i clienti a muoversi se ritengono di aver subito un torto. Questo vale non soltanto per questo caso, ma è la prassi generale ogni qualvolta nascono problemi con queste aziende. La via è quella del reclamo alla stessa azienda fornitrice del servizio. Che ha l’obbligo di rispondere entro 40 giorni dallo stesso.
Se questa via non funziona, con la compagnia che fa finta di nulla, allora ci si può rivolgere alla camera di conciliazione ARERA. In pratica si può contattare l’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente. Che si frappone tra le due parti, cercando di far trovare la soluzione al contenzioso senza passare alla fase successiva che è quella della causa legale.