Rimborso pensione: ricorso entro il 31 dicembre 2016, rischio prescrizione

Rimborso Pensione, ancora pochi giorni per far valere il proprio diritto. Entro il 31 dicembre 2016 bisogna presentare diffida all'Inps per bloccare i termini di prescrizione.
8 anni fa
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Rimborso Pensione, è possibile fare ricorso  per la mancata rivalutazione delle pensioni, e far valere i propri diritti per una prestazione previdenziale adeguata e rivalutata. Possono fare ricorso i pensionati colpiti dal blocco delle rivalutazioni nel biennio 2012-13 a rischio prescrizione dal prossimo anno.

Rimborso Pensione: allarme per rischio prescrizione

L’allarme per il rischio di prescrizione, viene lanciato dai sindacati dei pensionati di Cigl, Cisl e Uil che evidenziano l’incostituzionalità del decreto 65/2015, approvato dopo la Consulta. Tale decreto ha riconosciuto rivalutazioni e arretrati in misura molto parziale rispetto a quelli che si sarebbero ottenuti applicando i criteri di perequazione antecedenti al blocco.


La problematica è nata per effetto dell’applicazione del decreto legge 98/2011 convertito con legge 111/2011 che ha stabilito che i ratei pensionistici si prescrivono dal 6 luglio 2011. Quindi il termine è di cinque anni e non più 10 anni (termine ordinario).
Per effetto del termine dei 5 anni, dal 2017 inizieranno a prescriversi i ratei maturati nel 2012 per i pensionati coinvolti nel blocco della perequazione nel biennio 2012-2013.
Per far valere i propri diritti bisogna entro il 31 dicembre 2016, bloccare i tempi di prescrizione e inviare con lettera raccomandata diffida all’Inps.

Rimborso Pensione: la sentenza della Corte Costituzionale

La Corte costituzionale, con sentenza n. 70 del 30 aprile 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 24, comma 25, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, riconoscendo il diritto dei pensionati a una prestazione previdenziale adeguata e rivalutata per conservare il potere di acquisto delle somme percepite.

Rimborso Pensione: diffida all’Inps per bloccare la prescrizione

Al 31 dicembre 2016 saranno trascorsi cinque anni dall’entrata in vigore della Riforma delle pensioni “Fornero”. I pensionati per avvalersi dei propri diritti, devono interrompere la prescrizione con una lettera di diffida all’Inps, con raccomandata a.r.
Solo in questo modo faranno salvo il loro diritto a poter ricorrere per ottenere successivamente gli arretrati.
La diffida per interrompere la prescrizione, non significa ricevere gli arretrati.

Per ottenerli serve un ricorso alla Corte dei Conti di competenza per i pensionati che hanno una pensione di poco più di 1.400 euro lordi al mese e che hanno subito il blocco della rivalutazione del loro assegno.
Il ricorso si effettua alla Corte dei Conti se si tratta di ex dipendenti del pubblico impiego. In caso che si tratti di ex dipendenti del impiego privato ci si rivolge al giudice del lavoro della provincia di residenza.

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