Un bonus del 65% per chi contribuisce, con un’erogazione liberale, alla rimozione dell’amianto. Parliamo del c.d. bonus ambiente. È adesso online la piattaforma web per farne richiesta.
Ad annunciarlo è stato qualche giorno fa il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica). Un’iniziativa che permette a tutti di partecipare, con il proprio sostegno economico, al risanamento dell’ambiente. Un sostegno ripagato dal bonus che poi sarà riconosciuto a fronte del contributo erogato.
Deve, in dettaglio, trattarsi di erogazioni liberali in denaro a favore di interventi su edifici e terreni pubblici:
- per la bonifica ambientale anche dall’amianto
- la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico
- la realizzazione o ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate
- il recupero di aree dismesse di proprietà pubblica.
Il credito d’imposta riconosciuto è pari al 65%.
Bonus ambiente per rimozione amianto, i beneficiari
Il bonus ambiente per la rimozione amianto e altre opere di risanamento ambientale è disciplinato dal DPCM 10 febbraio 2021. Ammessi al beneficio sono:
- persone fisiche fiscalmente residenti in Italia;
- enti non commerciali pubblici o privati diversi dalle società, residenti in Italia, non aventi per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;
- soggetti titolari di reddito d’impresa, di ogni natura giuridica dimensione o regime contabile
- stabili organizzazioni in Italia di imprese non residenti.
Come detto, il credito d’imposta è pari al 65% dell’erogazione liberale fatta. Ad ogni modo sono stabiliti dei limiti massimi. Infatti, il bonus spetta nel limite del 20% del reddito imponibile per le persone fisiche e enti non commerciali. Spetta nel limite del 10‰ dei ricavi annui per i titolari del reddito d’impresa.
Come fare domanda
Chi vuole avere il bonus ambiente per la rimozione amianto deve fare domanda tramite la piattaforma web “Bonus Ambiente”, attiva dallo scorso 4 maggio 2023.
Coloro che intendono fare la donazione, in sostanza, tramite la predetta piattaforma potranno contattare l’amministrazione proprietaria del bene da risanare per concordare l’importo e i termini dell’erogazione liberale.
Successivamente il contributo andrà poi prenotato, comunicando tutti i riferimenti al MASE. Nei successivi 10 giorni dalla prenotazione il MASE comunica l’ammissione e il richiedente avrà 10 giorni di tempo per effettuare il pagamento dell’erogazione liberale.
Infine, chi ha effettuato l’erogazione liberale, al fine di usufruire del credito d’imposta, deve accedere al portale per scaricare apposita dichiarazione prodotta attestante la donazione eseguita.
I titolari di reddito d’impresa utilizzano il beneficio esclusivamente in compensazione nel Modello F24. Gli altri soggetti, invece, lo utilizzano in dichiarazione dei redditi in tre quote annuali di pari importo.
Rimozione amianto e bonus ambiente in sintesi
Non dobbiamo confondere questo bonus con la possibilità di andare prima in pensione per chi lavora l’amianto. Il bonus ambiente in commento, infatti, matura a fronte di erogazioni liberali finalizzate alla rimozione amianto e altre opere di risanamento di edifici e terreni pubblici. Possono accedervi sia le persone fisiche che le partite IVA. Ammessi anche gli enti non commerciali.
L’erogazione deve essere fatta con strumenti tracciabili (non in contanti). Il credito d’imposta è pari al 65% ma può essere al massimo pari al 10% dei ricavi annui per i titolari di reddito d’impresa e al 20% del reddito imponibile per gli altri soggetti.
Per averlo occorre fare domanda. Prima cosa bisogna accedere alla piattaforma bonus ambiente e contattare l’amministrazione che deve fare l’operazione di risanamento. Poi bisogna prenotare il contributo. Il MASE risponde e il contribuente versa. Quest’ultimo poi dovrà scaricare l’attestazione dal portale stesso.
Il bonus si utilizza in F24 (per i titolari di reddito d’impresa) e in dichiarazione dei redditi (per gli altri soggetti).