Rimpatrio oro tedesco completato entro l’anno, segnale di sfiducia verso gli alleati?

L'oro tedesco sarà entro quest'anno del tutto rimpatriato dalla Francia e l'obiettivo della Bundesbank di detenerlo per metà in patria è raggiunto con tre anni di anticipo. Segnale di sfiducia verso gli alleati e, in particolare, verso l'euro?
8 anni fa
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Segnale negativo per l’euro?

Con l’euro, le riserve nazionali di oro delle banche centrali aderenti all’unione monetaria hanno ancora meno senso, ma il fatto che la Germania in piena crisi dell’Eurozona abbia ordinato il rimpatrio di centinaia di tonnellate del proprio metallo a molti è parso un palese tentativo di Francoforte di mettersi al sicuro per i casi di rottura dell’area e di ritorno alle monete nazionali.

Non sfuggirà ai più, infatti, che la Bundesbank continuerà a detenere 1.236 tonnellate a New York e 432 a Londra, mentre nemmeno un grammo ne rimarrà in Francia, l’altro membro dell’Eurozona.

Che si tratti del timore dei tedeschi, che a Parigi possa attecchire una politica contraria agli interessi tedeschi, ovvero di rappresentanza di istanze euro-scettiche o più semplicemente, finita la Guerra Fredda, non si vede motivo di lasciare in casa d’altri i propri beni? Se così fosse, però, non si capirebbe perché mai completare il rimpatrio totale dalla sola Francia. Che USA e Regno Unito non siano considerati più sicuri per il caso di collasso dell’Eurozona?

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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