Fumare sarà più caro dalla mezzanotte tra oggi e domani. Alcune marche di sigarette del gruppo Philip Morris saranno più costose di 20 centesimi a pacchetto. Si tratta delle Marlboro (da 5,20 a 5,40 euro), delle Merit Soft, Chesterfield e Diana. Nei prossimi giorni scatteranno anche gli aumenti delle Ms, che restano le più economiche sul mercato. Al momento, dai rincari resta escluso il tabacco trinciato, anche se potrebbe essere solo questione di tempo. Certo, fumare fa male, ma resta il fatto che chi ha l’abitudine di acquistare un pacchetto di sigarette al giorno, subirà un aggravio per le proprie tasche di circa una settantina di euro all’anno da stanotte.
Prezzo sigarette schizza più per le meno care
L’obiettivo dell’esecutivo sarebbe di colpire, in particolare, le sigarette di fascia bassa, quelle che costano meno e che, di conseguenza, risultano le più fumate dai più giovani. In questo modo, sull’esempio di quanto fatto in Germania nel 2010, si dovrebbe disincentivare al fumo, visto che la prima sigaretta viene accesa ormai a un’età sempre più bassa e dilaga tra le giovanissime. Ma questo clima persecutorio nei confronti dell’industria del tabacco è giustificata, visto che si tratta di un settore dal fatturato plurimiliardario e che mantiene migliaia di posti di lavoro nel nostro paese? Il dubbio che la campagna salutista sia solo frutto della volontà di fare cassa viene, allorquando il governo ha aumentato la tassazione anche sulle sigarette elettroniche, il cui fatturato nel 2015 si è più che dimezzato a 200 milioni di euro dai 450 dell’anno precedente, mentre gli esercizi sono crollati da 4.500 a 1.500.