Il riscatto della laurea è una misura che consente ai lavoratori di convertire gli anni di studio universitario in contributi previdenziali validi ai fini del calcolo della pensione. Si tratta di un’opzione particolarmente interessante per chi desidera anticipare l’età pensionabile o aumentare l’importo della pensione futura. Tuttavia, il riscatto della laurea comporta un costo, che cambia a seconda del reddito del lavoratore e di altre variabili.
In questa guida, analizzeremo nel dettaglio come funziona il riscatto della laurea ai fini pensionistici in Italia; chi può beneficiarne; quali sono i costi e le agevolazioni previste; quali effetti ha questa misura sul calcolo della pensione.
Cos’è il riscatto della laurea?
Il riscatto della laurea è un istituto che permette di “trasformare” gli anni di studio universitario in anni di contributi previdenziali. Questo significa che il periodo trascorso all’università, normalmente non coperto da contribuzione, può essere conteggiato ai fini della maturazione del diritto alla pensione e per il calcolo dell’assegno pensionistico.
L’obiettivo principale del riscatto è quello di anticipare l’età pensionabile o di aumentare l’importo della pensione, poiché gli anni riscattati vengono aggiunti al totale dei contributi già versati. Tuttavia, il riscatto non è automatico e ha un costo che varia in base alla situazione contributiva del richiedente.
Chi può richiedere il riscatto della laurea?
Il riscatto della laurea può essere richiesto da qualsiasi cittadino italiano o straniero che abbia conseguito un titolo di studio universitario riconosciuto dallo Stato italiano. Non esiste un limite di età per la presentazione della domanda di riscatto, ma è necessario essere iscritti a una delle gestioni previdenziali dell’INPS o a casse professionali.
Categorie di laureati ammissibili
Le categorie di laureati che possono richiedere il riscatto della laurea includono:
- lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico che privato;
- lavoratori autonomi e professionisti iscritti a casse di previdenza private;
- disoccupati o persone non ancora iscritte ad alcun fondo pensionistico, a condizione che il periodo di studio non sia già coperto da contribuzione previdenziale obbligatoria.
Inoltre, il riscatto può essere richiesto anche da coloro che non sono ancora entrati nel mercato del lavoro, come i neolaureati, attraverso il cosiddetto riscatto laurea agevolato.
Quali titoli di studio possono essere riscattati?
Non tutti i titoli di studio universitari possono essere riscattati ai fini pensionistici. La normativa prevede che solo alcuni percorsi di studio siano ammissibili al riscatto, ovvero: laurea triennale o magistrale, laurea vecchio ordinamento, dottorato di ricerca e diploma di specializzazione post – laurea (almeno biennale).
Titoli riscattabili
- Laurea triennale (o diploma universitario di durata almeno triennale).
- Laurea specialistica o magistrale (biennio successivo alla laurea triennale).
- Laurea vecchio ordinamento (quadriennale o quinquennale, a seconda del corso).
- Dottorato di ricerca.
- Diploma di specializzazione post-laurea (di durata almeno biennale).
Periodi non riscattabili
Non è possibile riscattare:
- anni fuori corso (cioè gli anni impiegati oltre la durata legale del corso di studi);
- periodi di studio che si sovrappongono a periodi di lavoro già coperti da contribuzione previdenziale.
Inoltre, non sono riscattabili master universitari, corsi di formazione non accademici o periodi di studio all’estero non riconosciuti in Italia.
Come funziona il riscatto della laurea ai fini pensionistici
Il riscatto della laurea permette di convertire gli anni di studio in contributi, ma la procedura non è automatica: occorre presentare una domanda e versare una somma per “acquistare” questi contributi.
Esistono due modalità principali di riscatto: il riscatto ordinario e il riscatto agevolato.
Riscatto ordinario
Nel riscatto ordinario, il costo è calcolato in base alla retribuzione percepita negli ultimi 12 mesi precedenti la domanda di riscatto. Il costo per riscattare un anno di laurea è determinato moltiplicando l’aliquota contributiva pensionistica (33% per i lavoratori dipendenti) per la retribuzione annua imponibile.
Quindi, se la retribuzione annua imponibile è di 30.000 euro, il costo di un anno di riscatto sarà: 30.000×33%=9.900 euro per ogni anno.
Questo importo è deducibile dal reddito imponibile, riducendo l’impatto fiscale sul lavoratore.
Riscatto laurea agevolato
Il riscatto agevolato è una versione semplificata e meno onerosa del riscatto ordinario. Questo prevede un costo fisso, indipendentemente dal reddito del lavoratore, calcolato sul minimale degli artigiani e commercianti in vigore nell’anno di presentazione della domanda ed in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche FPLD.
Riscatto per periodi di studio all’estero
È possibile riscattare anche i periodi di studio universitario svolti all’estero, a patto che il titolo di studio conseguito sia riconosciuto in Italia. In questo caso, è necessario fornire la documentazione che attesti il riconoscimento del titolo da parte del Ministero dell’Istruzione.
Effetti del riscatto della laurea sulla pensione
Il riscatto della laurea ha due effetti principali sul calcolo della pensione: l’anticipo dell’età pensionabile e l’aumento dell’importo della pensione.
Anticipo dell’età pensionabile
Gli anni riscattati vengono sommati ai contributi già maturati, permettendo di raggiungere più velocemente il requisito contributivo minimo per accedere alla pensione. Questo può essere particolarmente utile per chi punta alla pensione anticipata, che richiede un determinato numero di anni di contributi.
Aumento dell’importo della pensione
Nel sistema contributivo, la pensione è calcolata sulla base dei contributi versati durante l’intera vita lavorativa. Riscattare la laurea aumenta il numero di anni di contributi, incrementando così la base di calcolo della pensione e, di conseguenza, l’importo dell’assegno pensionistico.
Riscatto e sistema retributivo o misto
Per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e rientra nel sistema retributivo o misto, il riscatto della laurea può essere particolarmente vantaggioso, in quanto gli anni di contributi riscattati vengono considerati per il calcolo della pensione sulla base degli ultimi stipendi percepiti.
Agevolazioni fiscali e deducibilità del riscatto
Uno degli aspetti più interessanti del riscatto della laurea è che il costo sostenuto è interamente deducibile dal reddito imponibile, riducendo così l’impatto fiscale.
Deducibilità per lavoratori
Per i lavoratori che riscattano la laurea, il costo del riscatto è deducibile dal reddito, permettendo di ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Ad esempio, un lavoratore con un’aliquota IRPEF del 30% che spende 10.000 euro per riscattare un anno di laurea potrà recuperare 3.000 euro sotto forma di riduzione fiscale.
Deducibilità per familiari
È possibile riscattare la laurea di un familiare a carico (ad esempio, un figlio), con il beneficio di poter dedurre il costo dal proprio reddito. Anche in questo caso, la somma spesa è interamente deducibile dall’imponibile IRPEF.
Come fare domanda per il riscatto della laurea
La domanda per il riscatto della laurea deve essere presentata all’INPS o alla propria cassa previdenziale di appartenenza, seguendo una procedura specifica. È possibile presentare la richiesta sia online, tramite il portale dell’INPS, sia rivolgendosi a un CAF o a un patronato per ricevere assistenza.
Documenti necessari
I documenti richiesti per la domanda di riscatto includono:
- certificato di laurea o dichiarazione sostitutiva che attesti il conseguimento del titolo di studio;
- piano di studi, per verificare la durata legale del corso;
- altri documenti che potrebbero essere necessari in caso di laurea conseguita all’estero.
Tempi di risposta e modalità di pagamento
Una volta presentata la domanda, l’INPS effettua il calcolo del costo del riscatto e invia una comunicazione con l’importo dovuto. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o rateizzato fino a un massimo di 10 anni senza interessi. L’importo viene aggiornato in base al tasso ufficiale di riferimento.
Vantaggi e svantaggi del riscatto della laurea
Come tutte le scelte finanziarie, il riscatto della laurea presenta vantaggi e svantaggi che devono essere attentamente valutati.
Vantaggi
- Anticipo dell’età pensionabile: permette di accedere alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari.
- Aumento dell’importo della pensione: incrementa la base contributiva su cui viene calcolata la pensione.
- Deducibilità fiscale: il costo del riscatto è deducibile dal reddito, riducendo l’imposta sul reddito.
Svantaggi
- Costo elevato: il riscatto ordinario può essere molto oneroso, soprattutto per chi ha un reddito alto.
- Impatto limitato in alcuni casi: se mancano molti anni alla pensione, l’incremento dell’assegno pensionistico potrebbe non essere significativo.
Posso rateizzare il pagamento del riscatto della laurea?
Sì, l’INPS consente di rateizzare il pagamento del riscatto fino a un massimo di 120 rate mensili (10 anni), senza interessi.
È possibile riscattare anche gli anni fuori corso?
No, gli anni fuori corso non sono riscattabili. Solo il periodo di durata legale del corso di laurea può essere convertito in contributi previdenziali.
Posso riscattare la laurea se sono disoccupato?
Sì, anche i disoccupati possono richiedere il riscatto della laurea, purché non vi siano contributi previdenziali versati durante il periodo di studio. In questi casi, può essere vantaggioso il riscatto agevolato.
Riscattare la laurea conviene sempre?
Non sempre. Il riscatto della laurea può essere vantaggioso per chi desidera anticipare l’età pensionabile o aumentare l’importo della pensione, ma il costo può essere elevato. È importante fare una valutazione personalizzata.
Conclusione
Il riscatto della laurea è uno strumento utile per chi desidera anticipare il pensionamento o aumentare l’importo della pensione, ma richiede una pianificazione attenta. Il costo, pur deducibile, può essere elevato, e va valutato attentamente in base alla situazione lavorativa e alle prospettive pensionistiche. L’opzione del riscatto agevolato ha reso più accessibile questa misura a una platea più ampia di giovani lavoratori e neolaureati, ma è importante valutare i benefici e i costi caso per caso.
Riassumendo…
- Il riscatto della laurea permette di convertire anni di studio universitario in contributi previdenziali per anticipare la pensione.
- Sono riscattabili solo periodi di studi regolari e titoli come laurea, dottorato e specializzazioni.
- Esistono riscatto ordinario e agevolato, con costi variabili in base al reddito o al minimale INPS.
- Il riscatto può essere dedotto dal reddito, riducendo l’impatto fiscale.
- È accessibile anche per familiari a carico e laureati che non lavorano.