Il riscatto della laurea è quello strumento che permette al cittadino di considerare gli anni dell’università come anni contributivi ai fini pensionistici. Permette, dunque, di andare in pensione prima.
Si consideri ad esempio un soggetto che ha lavorato per 38 anni e ha conseguito la laurea con un percorso di studi di 4 anni.
Tale soggetto, per andare in pensione dovrebbe maturare 41 anni e 10 mesi di contributi. Questi, con il riscatto della laurea avrebbe 42 anni di contributi (38 di lavoro più i 4 del riscatto).
Il riscatto della laurea non è però gratuito. L’interessato deve presentare domanda all’INPS e pagare il contributo volontario liquidato dallo stesso istituto. L’ultima proposta è quella di un riscatto gratis come la Germania.
Il simulatore riscatto della laurea
L’INPS mette a disposizione un simulatore per il riscatto della laurea. Uno strumento che consente di conoscere i vantaggi del riscatto ai fini pensionistici.
E’ sufficiente rispondere ad una serie di quesiti che appaiono via via sulla schermata del simulatore. Sono 9 in tutto le domane. Eccole:
- Qual è la durata del corso universitario di studi?
- Quando ti sei iscritto al corso di studi?
- Data di nascita
- Genere
- Sei già un lavoratore?
- Qual è la data del tuo primo contributo (obbligatorio, figurativo o da riscatto) già accreditato sulla tua posizione assicurativa?
- In quale delle seguenti gestioni hai lavorato?
- Da quando hai iniziato a lavorare, hai lavorato ininterrottamente?
- Qual è la retribuzione lorda relativa agli ultimi 12 mesi effettivamente lavorati?
Il sistema restituisce:
- il costo del riscatto (quindi, il contributo volontario da pagare)
- gli effetti sulla pensione.
Si tenga presente che il periodo massimo che può essere riscattato è pari alla durata legale del corso di studi. Non possono, quindi, formare oggetto di riscatto gli anni di iscrizione fuori corso.